JAGUAR R2 Cosworth CR-3

   Dopo un 2000 incolore e privo di soddisfazioni, il 2001 per il team Jaguar, di proprietà della Ford ma con sede nel Regno Unito a Milton Keynes, non è certamente migliore. Dopo l’arrivo del grande Bobby Rahal nel ruolo di Amministratore Delegato, la Jaguar riporta in F1 anche Niki Lauda che viene posto a capo della Premier Performance Division, col compito di valutare attentamente il lavoro di tutto il gruppo Ford nel motorsport e di coordinare le attività di Jaguar Racing, Cosworth e Pi Research. Al posto di Gary Anderson, che preferisce trasferirsi negli States dove lavora per Reynard nella IndyCar Series, il ruolo di Direttore Tecnico viene affidato a Steve Nichols, in arrivo dalla McLaren. Il ruolo di Capo Progettista è ancora John Russell mentre cambia anche il Responsabile dell’Aerodinamica, ruolo affidato nel 2001 a Mark Handford che prende il posto di Darren Davies.

JAGUAR R2, Eddie Irvine
Indianapolis, GP degli Stati Uniti 2001

   Ci sono cambiamenti anche a livello di piloti con il nordirlandese Eddie Irvine confermato nel ruolo di prima guida, mentre il posto di Johnny Hebert, ritiratosi dalle competizioni, viene preso dal brasiliano Luciano Burti, già terza guida della scuderia inglese nel 2000. Il brasiliano però non convince la dirigenza della Jaguar e viene scaricato dopo il Gp di San Marino per far posto allo spagnolo Pedro de la Rosa. la nuova Jaguar R2 è una diretta evoluzione della precedente R1 e, se non fosse per le classiche modifiche dovute ai cambiamenti regolamentari, sembra in tutto e per tutto la monoposto vista in pista nel 2000. Il nuovo telaio irrigidito e alleggerito è un classico monoscocca in fibra di carbonio sul quale sono montate sospensioni a doppi bracci trasversali in configurazione push-rod con barre di torsione sia all’anteriore che al posteriore. Sotto il cofano a spingere la macchina c’è il nuovo motore Cosworth CR-3, un V10 in grado di sviluppare 805 cv a 17500 giri/min, circa 25 in più del precedente CR-2 ma non ancora sufficienti per fronteggiare Mercedes, Ferrari e BMW. Anche il cambio è nuovo e si tratta di un longitudinale semiautomatico sequenziale a sette rapporti che sostituisce il vecchio sei marce della precedente R1. La nuova R2 è comunque ancora una vettura poco competitiva e difficile da portare al limite, come detto da Irvine che in un’intervista rilasciata anni dopo al giornale italiano “Repubblica” definisce la R2 come la peggiore monoposto da lui guidata in Formula 1.

JAGUAR R2, Eddie Irvine
Melbourne, GP d'Australia 2001

   la nuova Jaguar è la classica monoposto da centro gruppo e i risultati faticano ad arrivare. Nelle prime gare per Irvine ci sono solo una serie di ritiri. In Brasile perde un’occasione per andare a punti quando sotto il diluvio finisce fuori pista quando è sesto e il motore lo tradisce a Barcellona quando è ottavo, mentre Burti non va oltre un ottavo posto nella gara di inizio campionato in Australia. In Austria ancora Irvine ottiene un buon settimo posto, alle spalle della Arrows-Asiatech di Jos Verstappen e a Montecarlo finalmente la ruota gira nel verso giusto per la scuderia di proprietà della Ford. Irvine in qualifica è magistrale e ottiene una sesta posizione, stando davanti alla più quotata Williams di Montoya. In gara il nordirlandese non commette errori, a differenza di Montoya, sfrutta i problemi tecnici di Räikkönen e Ralf Schumacher e porta a casa un grandissimo terzo posto, conquistando il primo podio in Formula 1 per la scuderia di proprietà della Ford. In Canada arriva invece il momento di Pedro de la Rosa, che coglie il primo punto dopo il ritorno in F1. Da lì in poi la Jaguar fatica a portare a casa risultati, sia per gli aggiornamenti aerodinamici che non funzionano, sia per la difficoltà nel gestire il consumo delle gomme, che non permettono ai due piloti di mantenere un ritmo costante nell’arco di un gran premio.

JAGUAR R2, Eddie Irvine
Montecarlo, GP di Monaco 2001

   Anche i piloti però non sono esenti da errori. Da sottolineare in negativo quanto avvenuto a Spa-Francorchamps, con Irvine che si rende protagonista di una manovra “killer” su Burti a Blanchimont. Nel brutto incidente il pilota della Prost ha la peggio e le conseguenze del botto lo portano a dare forfait nelle ultime gare del campionato, costringendo la Prost a chiamare Thomas Enge. Per rivedere una Jaguar nei primi sei bisogna attendere Monza dove, in una gara corsa in un clima di tristezza infinita appena pochi giorni dopo i tragici fatti dell’11 Settembre, la Jaguar torna in zona punti grazie allo spagnolo de la Rosa. A Indianapolis un’altra gioia per la Ford, con Irvine che arriva quinto dopo una corsa intelligente, con un primo stint corso a serbatoio pieno e una seconda parte d’attacco, con un bel sorpasso su Heidfeld nella parte lenta del circuito. 

JAGUAR R2, Pedro de la Rosa
Catalunya-Barcelona, GP di Spagna 2001 

   Gli unici spunti di interesse durante la stagione la Jaguar li crea in sede di mercato, ma non in materia di piloti. In occasione del GP di Monaco la Jaguar annuncia di aver messo sotto contratto Adrian Newey, in scadenza di contratto con la McLaren. Con l’arrivo di Newey nella scuderia Ford, l’obiettivo è di realizzare una monoposto competitiva. Ma Newey in Jaguar non ci approderà mai. L’ingegnere inglese, convinto da Ron Dennis di eventuali conseguenze legali per bloccare il suo addio alla McLaren, resta fedele alla scuderia di Woking. Rahal perde credibilità in questa vicenda, e nel mese di Agosto la Jaguar decide di allontanarlo, sostituendolo con Niki Lauda. Dopo il secondo cambio al vertice del team in due anni, la Jaguar spera in un 2002 finalmente sugli scudi, ma la strada della scuderia di proprietà della Ford sarà tutt’altro che in discesa, anche se la stagione 2001 si chiude leggermente meglio di quella precedente, con l’ottavo posto nella Classifica Costruttori e 9 punti all'attivo.





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