McLAREN M23 '76 Ford Cosworth DFV

   Nel 1972, partendo dal progetto della monoposto M16 progettata per la serie americana Indycar, Gordon Coppuck disegna la McLaren M23, in collaborazione con il giovane John Barnard, appena entrato a far parte del team McLaren, e con Ray Stokoe. La monoposto è liberamente ispirata alla Lotus 72, vettura vincente nei primi anni '70, condividendo lo stesso layout progettuale visto che entrambe utilizzano lo stesso motore, il Ford Cosworth DFV con architettura V8. Il propulsore che spinge la M23 è però preparato dalla “Nicholson Engines” che riesce a spremere ben 490 cv dal motore americano, quasi alla pari del V12 Ferrari.

McLAREN M23 '76, James Hunt
Jarama, GP di Spagna 1976

   L'estetica della monoposto inglese è molto spigolosa e riprende i dettami aerodinamici dell'epoca e cioè con pance molto corte e arretrate, con i radiatori praticamente di fianco al motore. Ha un passo di 2720 mm e un peso di 601 kg e fino al '75 adotta un airscope molto alto sopra la testa del pilota che dal '76, venendo vietato dai nuovi regolamenti, viene sostituito da due eleganti bocchette a forma di “boomerang” poste di fianco al roll bar superiore. La carreggiata posteriore invece viene corretta nel corso della stagione perchè durante le verifiche post-gara del Gran Premio di Spagna viene trovata irregolare, anche se solo per pochi millimetri. Questo comporta un rifacimento dell'architettura delle sospensioni posteriori che porta non pochi scompensi alla monoposto. Dopo aver risolto le problematiche relative al settaggio delle sospensioni la M23 torna ad essere una monoposto vincente e affidabile, come lo è stata nella sua longeva carriera, tenendo conto che ha corso dal 1973 al 1977 sotto le insegne de team ufficiale McLaren, venendo continuamente sviluppata e aggiornata secondo le regole in vigore nelle varie stagioni.

McLAREN M23 '76, James Hunt
Montecarlo, GP di Monaco 1976

   Alla fine del 1975 Fittipaldi lascia il team Mclaren International per unirsi al team di suo fratello Wilson. il Fittipaldi Automotive, sponsorizzato dalla Copersucar. Per sostituire il campione brasiliano, il Team Manager Teddy Mayer, dopo aver sondato la disponibilità di diversi diversi piloti esperti, decide di assumere l'emergente pilota britannico James Hunt, in arrivo dalla Hesketh, che affianca il tedesco Jochen Mass confermato dalla stagione precedente. Il campionato del 1976 per la scuderia di Woking comincia con il funambolico Hunt che fatica a tenere il passo della inarrivabile Ferrari 312T2 di Lauda, arrivando troppo spesso a commettere errori dovuti alla sua irruenza. L'inglese conquista solo il secondo posto in Sudafrica e la vittoria in Spagna, dove peraltro viene squalificato e riammesso solo qualche mese più tardi, ma è costretto al ritiro nelle altre quattro gare, mentre Mass è più regolare e vede più spesso il traguardo anche se sale sul gradino più basso del podio in solo un'occasione.

McLAREN M23 '76, Jochen Mass
Zolder, GP del Belgio 1976

   Dopo un'altra vittoria di Hunt in Francia, le cose cambiano radicalmente nella seconda parte della stagione. Con l'incidente di Lauda al Nürburgring, Hunt ha praticamente via libera e ottiene successi a ripetizione, arrivando a giocarsi il titolo all'ultima gara vincendo, con un solo punto di margine, una drammatica e controversa stagione 1976 con l'ultima evoluzione della vettura. Nel 1977 la M23 viene utilizzata ancora per le prime gare stagionali dai due piloti titolari del team di Woking e quando questi passano alla nuova M26, le M23 vengono affidate a due team privati, l'Iberia Airlines con Emilio de Villota al volante e il Chesterfield Racing che affida la monoposto a Brett Lunger. Questi due team prendono parte solo ad alcune prove del campionato non cogliendo risultati di rilievo.

McLAREN M23 '77, Gilles Villeneuve
Silverstone, GP di Gran Bretagna 1977

   Durante la stagione 1977 anche una terza M23 ufficiale viene portata in pista dal team McLaren, facendo debuttare nella massima serie Gilles Villeneuve nel Gran Premio di Gran Bretagna a Silverstone e Bruno Giacomelli nel Gran Premio d'Italia a Monza. Nel 1978 la M23 gareggia ancora nel campionato mondiale ma pilotata solo da piloti di team privati, come il caso di Brett Lunger e Nelson Piquet per il team Liggett Group B&S Fabrications, Emilio de Villota per il team Centro Aseguarador e Tony Trimmer per il team Melchester Racing. In tutto la M23 prende parte a ben 83 Gran Premi, cogliendo 20 vittorie, di cui 4 in gare non valide per il mondiale, e conquistando anche 2 titoli piloti con Fittipaldi nel '74 e con Hunt nel '76, portando anche la scuderia McLaren al suo primo titolo costruttori nel '74. 


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