Tony Southgate e Dave Wass, progettisti del team americano Shadow fondato da Don Nichols nel '73, dopo aver ben impressionato gli addetti ai lavori nel '74 con la DN3, per la stagione 1975 mettono in pista la nuova Shadow DN5. La nuova monoposto utilizza un nuovo telaio in monoscocca di alluminio, più rigido e leggero del precedente, sul quale trova posto il classico motore Ford Cosworth DFV abbinato ad un cambio Hewland nella nuova versione TL200 a sei rapporti.
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Shadow DN5, Tom Pryce Nürburgring, GP di Germania 1975 |
L'estetica della DN5 è molto filante con il muso particolarmente basso e le fiancate cortissime, all'interno delle quali trovano posto le masse radianti spostate verso il retrotreno per migliorare il bilanciamento della vettura. I ritardi nel progettare e assemblare la nuova monoposto consentono al team di presentarsi al via del campionato con una sola DN5, affidata a Jean-Pierre Jarier, mentre l'altro pilota del team, Tom Pryce, utilizza per due gare la precedente DN3 aggiornata alla versione B. La nuova DN5, oltre che mantenere l'elegante livrea “all black” tipica delle monoposto della scuderia americana, si dimostra fin da subito una monoposto molto prestazionale. Ottiene infatti due pole nelle prime due gare stagionali ma in entrambi i Gran Premi è costretta al ritiro per problemi tecnici, non dopo aver ottenuto il giro più veloce della gara brasiliana.
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Shadow DN5, Tom Pryce Montecarlo, GP di Monaco 1975 |
Nonostante un'ottimo bilanciamento dei pesi che rende facile da guidare la monoposto e ottime doti prestazionali che le consentono di ottenere ottimi tempi sul giro in prova, la DN5 si rivela particolarmente fragile e inaffidabile in gara, collezionando ben 16 ritiri nell'arco della stagione. Gli unici risultati del '75 rimangono un terzo posto di Pryce in Austria e pochi altri piazzamenti che portano 9,5 punti al team che ottiene il sesto posto in classifica costruttori. Durante la stagione, e precisamente per i Gran Premi di Austria e Italia, viene affidata a Jarier una nuova versione della monoposto, denominata Shadow DN7. Telaio, sospensioni e carrozzeria rimangono identici alla versione DN5 ma il motore utilizzato è un V12 Matra, sempre abbinato al cambio Hewland TL200.
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Shadow DN7, Jean-PIerre Jarier Monza, GP d'Italia 1975 |
La maggior potenza del motore francese rispetto al V8 Ford viene completamente vanificata dal maggior peso dello stesso, oltre che dalla maggior quantità di benzina necessaria per l'assetato propulsore Matra. Oltretutto l'aumento del passo della vettura e il maggior peso al retrotreno, non assecondato da nuove sospensioni, compromette la guidabilità della stessa. I risultati ottenuti non soddisfano i vertici del team americano che dal successivo Gran Premio abbandonano il progetto DN7 per ripiegare sulla più prestazionale DN5.
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Shadow DN5, Tom Pryce Zeltweg, GP d'Austria 1975 |
Nel 1976 il team Shadow decide di prolungare la vita della DN5, portandola ancora in gara nella versione “B” affidata ai due confermati piloti del '75. Nella prima gara stagionale, in Brasile, Pryce ottiene un incoraggiante terzo posto e Jarier il giro più veloce in gara ma questi rimangono gli unici risultati di rilievo in tutta la stagione. Il solo Pryce è capace di conquistare ancora un piazzamento a punti prima di portare al debutto, nell'ultima parte di Campionato, la nuova DN8 che correrà poi nella stagione 1977.
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