ARROWS FA1 e A1 Ford-Cosworth DFV

   La nascita del team Arrow è segnata da un episodio controverso ma nonostante questo inizio un po' atipico la scuderia di Milton Keynes, nel Buckinghamshire a nord-ovest di Londra, è stata una importante realtà in Formula 1, rappresentando una presenza fissa per oltre vent'anni e diventando uno dei più importanti e longevi team da metà schieramento degli anni '80 e '90. La sua storia inizia nell'inverno del 1977, quando Jack Oliver e Alan Rees decidono di lasciare di punto in bianco il socio Don Nichols, patron della scuderia americana Shadow Racing, con lo scopo di fondare una scuderia in proprio.

ARROWS FA1, Rolf Stemmelen
Paul Ricard, GP di Francia 1978

   Vengono seguiti nella nuova avventura dai tecnici Tony Southgate e Dave Wass, dal pilota Riccardo Patrese e soprattutto dallo sponsor principale Franco Ambrosio, discusso imprenditore italiano “re del grano” che riempirà le cronache degli anni '80 e '90 per i suoi guai giudiziari e che entra nell'azionariato del team. La nuova scuderia viene chiamata Arrows dalle iniziali dei nomi Ambrosio, Rees, Oliver, Wass e Southgate. Proprio Southgate ha lavorato per un breve periodo in Lotus, alla corte di Colin Chapman, dove ha avuto modo di partecipare al progetto della "78", apprendendo i rudimenti dell’effetto suolo.

ARROWS FA1, Riccardo Patrese
Montecarlo, GP di Monaco 1978

   La Arrows FA1, portata in pista dal neonato team ad inizio campionato 1978, è quindi una wing-car costruita secondo i dettami aerodinamici dell'effetto suolo, con telaio in monoscocca di alluminio su quale trova posto la collaudata coppia motore Ford-Cosworth DFV e cambio Hewland FGA 400, un musetto rastremato con la presa d'aria per il radiatore anteriore, pance laterali lunghe e sagomate per favorire l'effetto suolo e al cui interno vengono sistemati i radiatori principali. Questa notevole avanguardia tecnica unita al talento dell'italiano Riccardo Patrese, rendono la FA1 sorprendentemente competitiva per essere la monoposto di una scuderia al debutto. Il pilota padovano infatti già alla sua seconda gara in Sudafrica è saldamente in testa alla corsa quando il suo Cosworth esplode a quindici giri dalla bandiera a scacchi.

ARROWS FA1, Riccardo Patrese
Jarama, GP di Spagna 1978

   Nel proseguimento della stagione vengono raccolti punti a Long Beach e a Monaco ed il secondo posto in Svezia è testimonianza di quanto sia promettente la vettura che, tuttavia, ha il “grave” difetto di essere una copia esatta della Shadow DN9 che Southgate aveva progettato prima di lasciare la scuderia di Don Nichols. La ovvia causa penale che ne segue viene facilmente vinta da Nichols al quale viene riconosciuta la piena ragione su tutta la linea e alla Shadow viene concesso in esclusiva l'utilizzo della vettura, senza più avere però alle spalle il team di tecnici che l'ha progettata. Così quando la Federazione vieta alla Arrows di continuare ad usare la FA1, la vettura viene subito sostituita dalla nuova Arrows A1, monoposto che Southgate e Wass si erano tenuti nel cassetto consapevoli dell'esito della sentenza e che nel frattempo era stata assemblata nelle officine di Mike Pilbeam, ex BRM.

ARROWS A1, Riccardo Patrese
Osterreichring, GP d'Austria 1978

   La A1 è quella che si può considerare la prima vera Arrows, finita in fretta e furia quando la sentenza del tribunale viene pronunciata, basti dire che per dare una idea della situazione la nuova monoposto viene presentata alla stampa appena tre giorni dopo che la giuria emette il verdetto. La A1, sebbene abbastanza simile alla precedente, si rivela molto meno competitiva anche perché viene portata in pista praticamente senza test e la sua messa a punto si rivela decisamente difficile. Come ultima nota bisogna ricordare che il compagno di squadra di Patrese per questa stagione è il tedesco Rolf Stommelen il quale porta alla scuderia il suo sponsor personale Warsteiner che darà alle monoposto Arrows il caratteristico colore oro, livrea distintiva dei primi anni di attività della neonata scuderia britannica. 

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