David Purley non verrà certo ricordato per i suoi successi sportivi in Formula 1, ma il suo nome rimane indelebile nella storia del motorsport per il coraggio e la determinazione mostrati sia in pista che fuori. Soprannominato "Maverick" dai giornalisti britannici per la sua personalità imprevedibile, Purley nasce a Bognor Regis, una piccola città del West Sussex affacciata sul Canale della Manica, a pochi chilometri da Brighton. Figlio del proprietario della LEC Refrigeration, una nota azienda di frigoriferi, David trova interesse a seguire le orme imprenditoriali del padre. La sua vera passione sono gli aerei, e per questo motivo si arruola nella Royal Air Force, diventando pilota di caccia e paracadutista d'élite. Dopo sette anni di servizio, decide di abbandonare la carriera militare per inseguire la sua seconda grande passione: la velocità su quattro ruote.
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LEC CRP1, David Purley Zolder, GP del Belgio 1977 |
Su consiglio del suo amico e pilota Derek Bell, Purley inizia a correre in Formula 3 nel 1967, ottenendo discreti risultati con un team sponsorizzato dall'azienda di famiglia. Dopo alcune stagioni di apprendistato, nel 1972 tenta il salto in Formula 1, partecipando a gare non valide per il campionato mondiale. Nel 1973 acquista una vecchia March 731 e, sempre sotto i colori della LEC, si iscrive a diverse gare del mondiale.
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LEC CRP1, David Purley Zolder, GP del Belgio 1977 |
Proprio in quell'anno Purley diviene protagonista di uno degli episodi più drammatici della storia della F1: durante il Gran Premio d'Olanda a Zandvoort, è testimone del terribile incidente del collega Roger Williamson. La vettura di Williamson si incendia dopo un ribaltamento, e i commissari di pista rimangono incredibilmente inerti di fronte alla tragedia. Purley, senza esitare, si lancia tra le fiamme nel disperato tentativo di salvare Williamson, ma nonostante i suoi sforzi, il collega inglese perde la vita. Le immagini di quel tragico evento fanno il giro del mondo e diventano un simbolo dell'eroismo nel motorsport. Per il suo coraggio, Purley viene insignito della George Medal, la massima onorificenza britannica per atti di eroismo civile, direttamente dalla Regina Elisabetta II.
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LEC CRP1, David Purley Jarama, GP di Spagna 1977 |
Purley però non vuole essere ricordato solamente come un eroe, ma anche come un pilota competitivo. Nel 1977 torna in Formula 1 con una monoposto progettata da Mike Pilbeam, la LEC CRP1. Nonostante il budget ridotto, l'auto mostra un potenziale promettente, permettendo a Purley di conquistare un sorprendente sesto posto alla sua prima uscita, alla Race of Champions, una gara non valida per il mondiale. Dopo il debutto nel Gran Premio di Spagna, la CRP1 viene schierata anche in Belgio, Svezia, Francia e Gran Bretagna, dove Purley è protagonista di un incidente spaventoso. Durante le prove a Silverstone, la sua monoposto impatta violentemente contro un terrapieno, passando da 173 km/h a zero in una frazione di secondo, subendo una decelerazione record di 179,8 G, un valore ritenuto ben oltre il limite della sopravvivenza umana. Miracolosamente, Purley sopravvive, ma le ferite riportate pongono fine alla sua carriera da pilota.
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LEC CRP1, David Purley Zolder, GP del Belgio 1977 |
Dopo una lunga convalescenza, Purley decide di entrare nell'azienda di famiglia, dimostrando sorprendenti doti imprenditoriali. Tuttavia, il suo amore per il pericolo e la velocità non svanisce e l'ormai ex pilota automibilistico torna alla sua prima grande passione, l'aviazione acrobatica. Il 2 luglio 1985, durante un volo nel Sussex, perde il controllo del suo aereo e si schianta in mare, trovando la morte a soli 40 anni. La sua vita, segnata da imprese incredibili e momenti di straordinario coraggio, resta una delle più affascinanti e tragiche della storia del motorsport.
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