Dopo aver perso alla fine del '75 l'unico sponsor Citizen, la disponibilità di denaro è decisamente limitata per il piccolo Team giapponese, tanto da non potersi permettere una partecipazione costante ai diversi appuntamenti del campionato. Mimura decide così di concentrare tutti i suoi sforzi in vista della partecipazione alla gara del Fuji, affidando la progettazione della nuova F102A al team di Masao Ōno, che sta seguendo in contemporanea la realizzazione della Kojima KE007. La nuova monoposto è dotata di un telaio monoscocca in alluminio ed equipaggiata con il classico Ford Cosworth DFV V8 gestito dal cambio Hewland a 5 marce. Anche la F102 A è l'ennesima rivisitazione del progetto F101 del precedente biennio, questa volta però con notevoli modifiche sostanziali che portano il progetto da un estremo all'altro. Infatti mentre la vecchia F101 era voluminosa e pesante, la nuova F102A all'opposto è fin troppo leggera ed essenziale sembrando quasi una vettura non finita.
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MAKI F102A, Tony Trimmer Fuji, GP del Giappone 1976 |
Il musetto molto stretto, la completa assenza di pance laterali, le sospensioni e il motore completamente a vista rendono la vettura più simile a una monoposto di una Formula minore che non una da Formula 1. Oltretutto una volta messa in pista mostra gravi problemi di motricità e di mancanza di potenza che non possono essere corretti prima della gara giapponese. Il britannico Tony Trimmer è ancora il pilota scelto dalla piccola scuderia giapponese e non può fare null'altro che ottenere un tempo di 13”2 più lento della vettura che lo precede in griglia, la Williams privata di Masami Kuwashima. Ovviamente la monoposto non viene ammessa alla gara e questa rimane l'ultima apparizione per la Maki Engineering in Formula 1.
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