MARTINI MK23 Ford-Cosworth DFV

   Renato “Tico” Martini è senza dubbio uno dei personaggi più interessanti del panorama automobilistico francese degli anni '70 ed '80, fondatore di una piccola ma creativa factory che produce vetture stradali in serie limitata e auto da competizione a ruote coperte e scoperte, la Automobiles Martini.

MARTINI MK23, René Arnoux
Zolder, GP del Belgio 1978

   "Tico" Martini nasce nel 1934 a Bordighera, in Italia, da genitori francesi. Tornato in patria si stabilisce a Magny Cours dove prima frequenta e poi diventa istruttore presso la Winfield Racing Driver School. Nel 1965 insieme al socio Bill Knight, da cui la sigla "MK" (Martini-Knight) che distinguerà le sue vetture, apre un'officina nel pressi del circuito in cui inizialmente prepara e fa manutenzione alle vetture della scuola di pilotaggio e, successivamente, comincia ad assemblarne in proprio kart, Formula 3 e Formula 2.

MARTINI MK23, René Arnoux
Montecarlo, GP di Monaco 1978

   Da quella piccola officina, la fama di Martini si diffonde rapidamente per come le sue vetture siano solide, ben costruite e veloci, cominciando ad ottenere notevoli risultati nelle categorie "minori" e ad essere utilizzate dalle migliori scuderie transalpine, nonché dai moltissimi giovani piloti di talento che la scuola francese sfornava in quel periodo. Fra questi Jacques Laffite, che con la MK16 a motore BMW vince il Campionato di F.2 del 1975, René Arnoux, che ripete il successo nel 1977 con la MK22 motorizzata Renault, e non ultimo il futuro Campione del Mondo Alain Prost che si laurea campione francese di formula 3 con una Martini motorizzata Renault.

MARTINI MK23, René Arnoux
Zolder, GP del Belgio 1978

   Grazie a questi successi, al termine del 1977 Martini decide di tentare il grande salto in Formula 1 con una vettura che intende progettare in proprio. Nasce così la MK23, costruita intorno al classico schema motore V8 Ford-Cosworth e cambio Hewland TL200, finanziata da un paio di interessanti sponsor transalpini ed affidata ovviamente al conosciuto pilota transalpino René Arnoux. La MK23 è una vettura classica, anzi “troppo” classica probabilmente, non seguendo assolutamente i dettami aerodinamici dell'effetto suolo che proprio in quella stagione diventa il paradigma costruttivo obbligatorio per tutti.

MARTINI MK23, René Arnoux
Zandvoort, GP d'Olanda 1978

   Le modifiche radicali che Martini dovrebbe apportare alla monoposto sarebbero superiori al suo budget e così, dopo solo qualche saltuaria apparizione nella stagione 1978, con due noni posti come migliori risultati, Martini decide di abbandonare il programma in F.1, troppo dispendioso, e a dedicarsi, con successo, nuovamente alle formule minori. 

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