Nel 1975, il presidente della Renault, Bernard Hanon, affida a Gérard Larrousse la direzione del nuovo reparto corse della casa francese: Renault Sport. Questa divisione nasce dalla fusione di Alpine e Gordini, le due storiche sezioni sportive della Renault. Sin da subito, viene pianificato l’ingresso in Formula 1 con un progetto innovativo, guidato dal direttore sportivo Jean Sage e incentrato su una rivoluzionaria scelta tecnica: l’adozione del motore turbo. Una tecnologia che, in pochi anni, cambierà radicalmente il volto della massima categoria automobilistica. Sebbene la sovralimentazione non sia mai stata vietata in Formula 1 sin dalla nascita del Campionato Mondiale nel 1950, il regolamento prevede che i motori turbo non possano superare la cilindrata di 1500 cm³, contro i 3000 cm³ dei motori aspirati. Renault decide di puntare su questa soluzione, convinta delle sue potenzialità nonostante le sfide ingegneristiche.
RENAUALT RS01, Jaen-Pierre Jabouille
Zandvoort, GP d'Olanda 1977
Il team di progettazione della nuova Renault RS01 Turbo è composto da figure chiave dell’ingegneria motoristica francese. Françoise Castaing è il direttore tecnico, André de Cortanze il capo progettista, mentre Jean-Pierre Jabouille, oltre a essere pilota, svolge un ruolo fondamentale come ingegnere responsabile dello sviluppo. L’aerodinamica è affidata a Marcel Hubert. La RS01 adotta un telaio monoscocca in alluminio, una soluzione comune all’epoca, ma è il motore a rappresentare la vera rivoluzione. Il propulsore Renault-Gordini EF1 è un V6 a 90° da 1496 cm³, capace di erogare 510 CV grazie alla sovralimentazione con un turbocompressore. Il motore è accoppiato a un cambio Hewland FGA 400. Il passo è di 2490 mm e il peso della monoposto è di 615 kg, rispettando il limite regolamentare.
RENAUALT RS01, Jaen-Pierre Jabouille
Zandvoort, GP d'Olanda 1977
La prima versione della RS01 presenta un muso a "spazzaneve", con il radiatore principale collocato nella parte anteriore. Gli scambiatori di calore, essenziali per il funzionamento del turbo, sono posizionati al termine delle fiancate. Successivamente, il muso viene ridisegnato, abbandonando la configurazione a "spazzaneve" per una soluzione più tradizionale, pur mantenendo una presa d’aria per il raffreddamento del radiatore dell’acqua. Un aspetto distintivo della RS01 è l’assenza di un vero cofano motore, lasciando il V6 turbo completamente esposto. Questa scelta, sebbene insolita, è necessaria per dissipare il calore estremo generato dalla sovralimentazione, molto superiore rispetto ai motori aspirati dell’epoca.
RENAUALT RS01, Jaen-Pierre Jabouille
Silverstone, GP di Gran Bretagna 1977
Il debutto in gara avviene al Gran Premio di Gran Bretagna del 1977, sul veloce tracciato di Silverstone. L’esordio, tuttavia, è tutt’altro che positivo: la fragilità del motore turbo si manifesta subito con continue rotture della turbina. Gli inglesi, noti per il loro spirito sarcastico, soprannominano la RS01 Yellow Teapot (Teiera Gialla) a causa delle nuvole di fumo bianco che si sprigionano dal motore dopo ogni guasto. Nei restanti quattro GP della stagione 1977, la vettura non riesce a concludere nemmeno una gara, sempre fermata da problemi tecnici. Tuttavia, il lavoro instancabile di Jean-Pierre Jabouille, pilota e collaudatore, e dei tecnici Renault porta a un progressivo miglioramento dell'affidabilità.
RENAUALT RS01, Jaen-Pierre Jabouille
Mosport Park, GP del Canada 1977
Nel 1979, con l’affidabilità finalmente raggiunta, Renault ottierrà infatti la sua prima vittoria con il turbo al Gran Premio di Francia, aprendo la strada a una nuova era della Formula 1. Nei primi anni ’80, tutte le principali scuderie adotteranno il turbo, che diventerà la tecnologia dominante fino alla fine del decennio. Sebbene la RS01 non abbia ottenuto successi in gara, il suo ruolo è stato cruciale nella storia della Formula 1. Questa monoposto rappresenta una pietra miliare, il primo passo verso una rivoluzione tecnica che avrebbe ridefinito gli standard della competizione.
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