RENAULT RS10 Turbo

   Se la Renault RS01 è stata una vettura sperimentale per la casa francese, vista ancora dall'ambiente della Formula Uno con un misto di curiosità e scetticismo venendo soprannominata “Yellow Teapot” dai giornalisti inglesi per le innumerevoli fumate bianche conseguenti alle rotture del motore turbo, la nuova Renault RS10 è invece la monoposto che cambia definitivamente la percezione di tutti, lasciando intuire che la strada del turbo è quella vincente per i motori del futuro.

RENAULT RS10, René Arnoux
Montecarlo, GP di Monaco 1979  

   Sebbene ancora fragile dal punto di vista dell'affidabilità, che rimane l'area di più intenso sviluppo per i tecnici Renault, la RS10 si rivela un vero e proprio fulmine, letteralmente imprendibile in quanto a velocità di punta e a prestazioni sul giro, specialmente sui circuiti veloci. La sua scarsa maneggevolezza, a causa della brusca e violenta accelerazione di cui è capace, la rende difficile da guidare nei percorsi tortuosi ma la strepitosa vittoria di Jean-Pierre Jabouille a Dijon Prenois è il coronamento di un lungo lavoro durato tre anni, sebbene la gara rimane nella memoria degli appassionati più per il leggendario duello tra Villeneuve e Arnoux per il secondo posto che per la prima vittoria di un motore turbo in Formula Uno.

 RENAULT RS10, Jean-Pierre Jabouille
Montecarlo, GP di Monaco 1979  

   Il direttore tecnico del progetto è François Castaing, affiancato dal designer Michel Tétu e dall aerodinamico Marcel Hubert che realizzano una tipica auto ad effetto suolo, prendendo largamente spunto dalla storica Lotus 79, con pance molto lunghe al cui interno trova posto l'impianto di raffreddamento del motore. Il telaio é in monoscocca di alluminio con il serbatoio alle spalle del pilota e gli alettoni hanno dimensioni ridotte, visto l'elevato carico aerodinamico prodotto dall'effetto suolo.

 RENAULT RS10, Jean-Pierre Jabouille
Jarama, GP di Spagna 1979

   Quello che però maggiormente attira l'attenzione degli addetti ai lavori e il motore turbo progettato da Bernard Dudot. Il Renault EF1 V6 Turbo da 1500 cm³ é ora sovralimentato con due turbine KKK, prodotte dalla Kuhnle, Kopp & Kausch, al posto della singola turbina Garrett System della versione precedente, garantendo una sensibile riduzione della risposta del motore (Turbo-lag) dovuta alle dimensioni più piccole delle due turbine rispetto a quella singola. Inoltre, grazie anche alle abilità di collaudatore del pilota-ingegnere Jean-Pierre Jabouille, viene fatto un grande lavoro per snellire la monoposto con il peso ora sceso intorno ai 600 kg. Convinti delle proprie chances e della raggiunta affidabilità dell'insieme monoposto-propulsore, dal 1979 l'Equipe Renault Elf schiera due monoposto, affiancando al già citato Jabouille, la promessa René Arnoux. A differenza di Jabouille, Arnoux è un pilota impulsivo e di carattere, forse le doti necessarie per rendere vincente la nuova vettura.

 RENAULT RS10, Jean-Pierre Jabouille
Dijon-Prenois, GP di Francia 1979

   La Renault nella stagione '79 è la rivelazione del campionato. diventando sesta forza del mondiale. A fine stagione la RS10 Turbo conquista 26 punti e ottiene altri tre podi oltre alla vittoria a Dijon-Prenois. Proprio questa vittoria traccia una nuova via che ben presto tutte le altre squadre seguiranno, contattando le grandi case automobilistiche che cominciano a chiedersi se non sia il caso di prendere in considerazione la tecnologia turbo, soluzione alla quale tutti i costruttori, più o meno segretamente, cominciano a lavorarci.


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