TYRRELL P34 Ford Cosworth DFV

   Nel settembre del 1975 nasce da un'idea del capo progettista del team Tyrrell, Derek Gardner, una delle vetture più iconiche della storia della Formula 1, la Tyrrell P34, conosciuta anche come Tyrrell a 6 ruote, che rimane tuttora la prima e unica monoposto a sei ruote a disputare un Gran Premio di Formula 1. Il regolamento tecnico vigente nel '76 stabilisce che la larghezza massima dell'ala anteriore sia di 150 cm. Il concetto base di Gardner, per realizzare la P34, è quello di utilizzare uno pneumatico abbastanza piccolo da essere completamente carenato dall'ala anteriore, con lo scopo di ridurre la resistenza aerodinamica e quindi migliorare la velocità sui rettilinei, oltre che ripulire l'aerodinamica generale in modo che l'alettone posteriore possa ricevere un flusso d'aria più pulito.

TYRRELL P34, Patrick Depailler
 Jarama, GP di Spagna 1976

   Tuttavia, dato il poco spazio a disposizione, un tale pneumatico dovrebbe essere piuttosto piccolo, con un diametro di 10 pollici al posto del tradizionale da 13. Uno pneumatico così piccolo però avrebbe una zona di contatto troppo contenuta per offrire prestazioni in curva ragionevoli, il che richiede l'uso di quattro ruote invece di due, posizionate su due assali. Sulla carta la ridotta carreggiata sommata alla maggiore impronta a terra data dai quattro pneumatici, migliora l'aderenza della monoposto e l'inserimento in curva oltre che diminuire lo spazio di frenata. Lo svantaggio però è una maggiore complessità del sistema di sterzo e un sistema di sospensione fisicamente più grande e pesante.

TYRRELL P34, Patrick Depailler
Montecarlo, GP di Monaco 1976

   La complessità dello sterzo viene risolta in casa, collegando solo l'asse anteriore al volante e portando il movimento verso l'asse posteriore tramite un tirante. Per le altre problematiche vengono coinvolte direttamente la Goodyear, per la costruzione di pneumatici da 10 pollici con mescola più resistente viste le diverse sollecitazioni alle quali vengono sottoposte le ruote, e la Koni, per la realizzazione di unità ammortizzanti più piccole e leggere rispetto alle tradizionali montate sulle vetture con pneumatici da 13 pollici. Il progetto è molto ambizioso e solo grazie alle risorse economiche garantite dagli sponsor Elf e First National City Bank la P34 può essere svelata al Heathrow Hotel a fine settembre 1975. Inizialmente, l'auto viene tenuta sotto un telone con cerchi sulle ruote per farla sembrare convenzionale, suscitando stupore quando la monoposto viene svelata. Alcuni tra il pubblico sono addirittura convinti che il design possa essere una semplice trovata pubblicitaria ma, una volta scesa in pista a Silverstone l'8 ottobre 1975 e capita la validità del progetto, la Tyrrell decide di proseguire con la costruzione di altri due esemplari con un passo leggermente più lungo per gareggiare nella stagione 1976.

TYRRELL P34, Jody Scheckter
Montecarlo, GP di Monaco 1976

   La versione definitiva della P34 debutta infatti nella quarta prova stagionale del 1976 in Spagna, guidata dal solo Patrick Depailler, mentre il secondo pilota del team Tyrrell, Jody Scheckter, la utilizza solo dal Gran Premio successivo in Belgio, ottenendo subito un incoraggiante quarto posto. Gli ottimi piazzamenti del sudafricano nelle successive gare non sono però sufficienti per convincere la Goodyear a proseguire nell'oneroso sviluppo delle ruotine da 10 pollici, limitando così in parte le prestazioni della P34. Nonostante ciò la P34 ottiene ben 71 punti nel 1976, cogliendo la vittoria in Svezia con Scheckter e piazzandosi 8 volte seconda, permettendo al team Tyrrell di arrivare terzo nel mondiale costruttori alle spalle di Ferrari e McLaren, oltre che di piazzare i due piloti al terzo e quarto posto nella classifica mondiale. Insieme alla Brabham BT46B, quella con la ventola al posteriore, la P34 è la vettura più radicale della storia ad avere ottenuto 1 successo in Formula 1, consentendo anche a Jody Scheckter di essere ricordato come l'unico pilota nella storia della Formula 1 ad aver vinto un Gran Premio con una monoposto a sei ruote.

TYRRELL P34, Jody Scheckter
Anderstorp, GP di Svezia 1976

   Per far fronte allo sforzo finanziario necessario allo sviluppo dell innovativa P 34, il team Tyrrell per la stagione '76 vende i vecchi, ma ancora validi telai delle 007 utilizzate nella precedente stagione dalla scuderia factory, a team privati, come il Lexington Racing che iscrive Jan Scheckter al Gran Premio del Sudafrica, la Scuderia Gulf Rondini dell'eccentrico "gentlemen driver" Alessandro Pesenti Rossi che partecipa a quattro gare, l'austriaco OASC Racing che iscrive Otto Stuppacher in tre Gran Premi, e per finire il team giapponese Heroes Racing che con Kazuyoshi Hoshino partecipa al Gran Premio del Fuji dove riesce addirittura ad issarsi fino al terzo posto prima di essere costretto al ritiro.

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