La vera rinascita della Williams Grand Prix Engineering avviene nel 1978. Dopo la separazione da Walter Wolf nel 1976, Frank Williams e Patrick Head ripartono nel 1977 iscrivendo al campionato una March 761 modificata dallo stesso Head. Nel 1978, grazie allo sponsor Fly-Saudia, il team torna a costruire una propria vettura: la FW06.
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WILLIAMS FW06, Alan Jones Long Beach, GP USA Ovest 1978 |
Head opta per una vettura semplice e affidabile, ispirandosi alla March 761, ma migliorandone i punti critici, e alla progettazione collabora anche Neil Oatley, futuro ingegnere di successo in McLaren dove, al fianco di John Barnard e Gordon Murray, contribuirà al progetto della vincente serie delle MP/4.
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WILLIAMS FW06, Alan Jones Hockenheimring, GP di Germania 1978 |
A causa di risorse limitate, il team utilizza componenti collaudati: il motore V8 Ford-Cosworth DFV, il cambio Hewland FGA e sospensioni a doppio bilanciere. Per il raffreddamento, vengono impiegati addirittura radiatori Volkswagen di serie. La FW06, pur priva di effetto suolo, si rivela ben bilanciata e facile da assettare.
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WILLIAMS FW06, Alan Jones Montecarlo, GP di Monaco 1978 |
L'estetica ricalca le monoposto di metà anni '70, con un radiatore anteriore integrato nel musetto e pance laterali strette che impediscono però un efficace effetto suolo. Alan Jones, unico pilota del team, si dichiara soddisfatto delle prestazioni della vettura.
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WILLIAMS FW06, Alan Jones Paul Ricard, GP di Francia 1978 |
Il pilota australiano conquista diversi piazzamenti a punti, culminati nel secondo posto al Gran Premio degli Stati Uniti Est a Watkins Glen. Con 11 punti, la Williams chiude la stagione al nono posto nella classifica costruttori, il miglior risultato del team fino a quel momento e un segnale di crescita per il futuro.
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