ALFA ROMEO 179C

   Molto probabilmente quando l'ingegnere Carlo Chiti nel 1979 ha realizzato la monoposto Alfa Romeo 179, non pensava che la sua creazione potesse resistere in pista per così tanti anni. La 179 è infatti una vettura decisamente longeva per i suoi tempi e anche per la stagione 1981 il telaio del 1980 viene rivisitato, dallo stesso progettista Carlo Chiti e dal designer Robert Choulet, per adeguarlo ai nuovi regolamenti tecnici che prevedono l'abolizione delle bandelle laterali mobili e l'introduzione di una struttura deformabile davanti alla pedaliera.

 ALFA ROMEO 179C, Mario Andretti
Monza, GP d'italia 1981

   Sulla nuova Alfa Romeo 179C la principale modifica riguarda il disegno delle sospensioni posteriori, completamente riviste in vista di un maggior carico aerodinamico grazie ad una diversa configurazione delle paratie che migliorano il flusso dell'aria nella parte bassa della vettura con lo scopo di ottimizzare l'effetto suolo. Per recuperare la deportanza persa con l'abolizione delle minigonne scorrevoli, all'anteriore viene installato un alettone a sbalzo a tutta larghezza, anche se in qualche occasione si utilizzano ancora le classiche alette a lato del musetto.

 ALFA ROMEO 179C, Bruno Giacomelli
 Montecarlo, GP di Monaco 1981

   Il corpo vettura mantiene le stesse dimensioni della precedente versione, con il passo di 2743 mm e il peso di 595 kg, ma a stagione in corso la versione “C” della 179 viene ulteriormente aggiornata. A partire dal Gran Premio di Germania, viene portata in pista la versione “D”, utilizzata soprattutto da Andretti e rivista nella parte anteriore dove viene aumentata la carreggiata e modificata la progettazione delle sospensioni per aumentare l'afflusso di aria alle pance laterali, sempre con lo scopo di generare ulteriore deportanza.

 ALFA ROMEO 179C, Bruno Giacomelli
Montecarlo, GP di Monaco 1981

   Anche il telaio viene rinforzato con l'aggiunta di fogli in fibra di carbonio nelle sezioni maggiormente stressate mentre un telaio completamente in monoscocca di carbonio viene realizzato e provato sulla versione “F”, in previsione di un utilizzo nella stagione '82. La grande novità nel roster della scuderia italiana è l'ingaggio del pilota americano Campione del Mondo Mario Andretti, che affianca il confermato Bruno Giacomelli. Nonostante che l'affidabilità e le prestazioni della monoposto siano decisamente migliorate rispetto all'anno precedente, la 179 del 1981 è poco fortunata, venendo coinvolta in diversi incidenti, e per varie vicissitudini finisce spesso a ridosso dei top team senza però mai ottenere risultati di spicco, a parte il terzo posto ottenuto da Giacomelli nell'ultimo Gran Premio stagionale a Las Vegas.

 ALFA ROMEO 179C, Mario Andretti
Imola, GP San Marino 1981

   Con questo risultato l'Alfa Romeo torna così sul podio trenta anni dopo l'ultima volta, avvenuta nel Gran Premio di Spagna a Pedralbes del 1951 con Nino Farina. La stagione '81 si chiude con soli 10 punti per la “scuderia del biscione” ma con la conferma di aver finalmente trovato la strada delle prestazioni per poter aspirare a posizioni più importanti nelle stagioni a venire.




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