Nell'inverno tra le stagioni '78 e '79 nelle officine della Arrows, a Milton Keynes nel Buckinghamshire in Inghilterra, vengono assemblati tre chassis completamente nuovi, verosimilmente rivisti e migliorati per risolvere le problematiche di tenuta di strada e di affidabilità denunciate dalla A1 del 1978. Anche se queste monoposto mantengono lo schema costruttivo della A1, i più sostengono si tratti di vetture completamente nuove, soprattutto nel telaio più rigido e nell'aerodinamica, con cassoni laterali di nuovo disegno per sfruttare al meglio l'effetto suolo.
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ARROWS A2, Jochen Mass Zandvoort, GP d'Olanda 1979 |
Sta di fatto che nelle prime sette prove del campionato 1979 la scuderia Arrows iscrive le proprie vetture, affidate all'italiano Riccardo Patrese e al tedesco Jochen Mass, con il nome di Arrows A1B e che esteticamente ricordano molto da vicino la precedente versione. I risultati di questa monoposto restano comunque molto scarsi e gli unici 3 punti ottenuti con questa versione della A1 arrivano solo dopo cinque gare di “rodaggio”. Nel frattempo comunque il direttore tecnico Tony Southgate e il designer Dave Wass non stanno con le mani in mano e lavorano duramente per dare vita a una monoposto sulla carta rivoluzionaria, la Arrows A2.
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ARROWS A1B, Jochen Mass Interlagos, GP del Brasile 1979 |
Dal punto di vista estetico e da quello del fascino che emana si tratta di una delle più belle, accattivanti ed originali vetture mai costruite, di certo la più celebre creatura del duo Southgate -Wass. L'estremizzazione per lo sfruttamento dell'effetto suolo porta ad ottenere una monoposto molto simile alla Lotus 80 di Colin Chapman, con una forma a “sigaro” (la stampa inglese, come al solito prodiga di ironia, la soprannomina “rolling cigar”), un muso tondeggiante e senza alettoni, visto che la funzione di ali anteriori viene svolta dalle palpebre che carenano le sospensioni anteriori, e pance molto lunghe che finiscono per incorporare l'alettone posteriore, molto basso e posizionato subito dopo l'asse delle ruote.
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ARROWS A2, Jochen Mass Dijon-Prenois, GP di Francia 1979 |
La caratteristica principale della nuova monoposto si trova però nel gruppo motore-cambio, i tradizionali Cosworth-Hewland, che non è montato parallelamente al telaio ma con un'inclinazione verso l'alto di 4°, permettendo così di realizzare scivoli estrattori più alti. La sua gestazione risulta molto lunga e difficile tanto che la si vede in pista solo a partire dal Gran Premio di Francia, ottava prova del campionato '79, e nonostante l'eccezionale downforce ottenuto dall'incredibile forma che le permette di restare incollata all'asfalto, la A2 si rivela però estremamente difficile da governare, poco maneggevole e soprattutto poco prestazionale.
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ARROWS A2, Riccardo Patrese Österreichring, GP d'Austria 1979 |
Gli unici risultati di rilievo restano infatti due sesti posti nei Gran Premi di Germania e Olanda da parte di Mass, mentre Patrese addirittura preferisce tornare sulla precedente A1B nelle ultime gare della stagione, ritenendola migliore della nuova monoposto. Per il team Arrows la stagione 1979 si chiude quindi con 5 punti, di cui solo 2 conquistati dalla nuova A2, che portano la scuderia inglese al nono posto della classifica costruttori.
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