Nella stagione 1979 il direttore tecnico della Arrows Tony Southgate e il designer Dave Wass con la loro creazione “A2” hanno cercato di interpretare in modo estremo l'idea di vettura ad effetto suolo. Il fallimento del progetto, che già aveva portato Patrese a tornare sulle vecchie A1B nelle ultime gare del '79, fa tornare i due ingegneri ad un progetto più convenzionale per la monoposto da portare in pista nella stagione 1980.
ARROWS A3, Riccardo Patrese
Montecarlo, GP di Monaco 1980
Intorno ad un classico telaio in monoscocca di alluminio viene così assemblata la nuova Arrows A3, dotata come praticamente tutte le vetture presenti in Formula 1 in questi anni, del motore V8 Ford-Cosworth DFV abbinato al cambio Hewland FGA 400. La A3 è la classica wing-car dei primi anni '80, con un passo di 2592 mm, un peso di 581 kg, un musetto stretto e particolarmente “appuntito”, pance lunghe e squadrate all'interno delle quali trovano spazio le masse radianti, e un cofano motore avvolgente che ricopre completamente tutta la sezione posteriore della monoposto.
ARROWS A3, Jochen Mass
Montecarlo, GP di Monaco 1980
La A3, oltre che piuttosto bella nella sua livrea color “oro”, risulta essere abbastanza competitiva e facile da assettare tanto che avrà una vita sportiva piuttosto lunga venendo utilizzata sia per la stagione 1980, con i colori della Warsteiner, sia in quella del 1981 nella livrea bianco-arancione dei nuovi sponsor italiani, le Ceramiche Ragno e Beta Utensili.
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ARROWS A3, Riccardo Patrese Buenos Aires, GP d'Argentina 1980 |
Una versione particolare della A3 si vede nel Gran Premio di Gran Bretagna sul circuito di Brands Hatch, dove Southgate per risolvere il sottosterzo cronico della vettura, propone un profilo alare rovesciato sotto al musetto, con tanto di minigonne laterali per creare un ulteriore tubo venturi. L'esperimento ovviamente non dà i risultati sperati e viene abbandonato fin dalla gara successiva.
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ARROWS A3, Jochen Mass Jarama, GP di Spagna 1980 |
Il punto di forza della nuova A3 rimane comunque nell'ottima affidabilità tanto che, pur partendo sempre piuttosto indietro negli schieramenti di partenza, vede molto spesso il traguardo, permettendo diversi acuti ai due piloti titolari, l'italiano Riccardo Patrese e il tedesco Jochen Mass, come i secondi posti conquistati a Long Beach e in Spagna a Jarama, gara poi invalidata per le diatribe tra Foca e Fisa. La stagione si chiude con 11 punti e il settimo posto nella classifica costruttori, che rimarrà uno dei migliori risultati nella lunga storia della scuderia di Milton Keynes.
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