BRABHAM BT52 BMW Turbo

   Il 13 ottobre 1982 la FIA decide di introdurre delle forti modifiche al regolamento tecnico in vigore per la massima serie con l'obbligo del fondo piatto e l'abolizione delle “minigonne” per ridurre drasticamente l'effetto suolo. Quasi tutte le scuderie iscritte alla stagione 1983 hanno già avviato la progettazione delle vetture da portare in pista nella prima gara del Campionato del Mondo e, non avendo più il tempo materiale per progettare una nuova monoposto, si adeguano ad utilizzare le vetture '82 modificate secondo le nuove normative. Anche la Brabham ha già in cantiere la nuova BT51, già scesa in pista con per i primi collaudi nell'ottobre del 1982.

BRABHAM BT52, Riccardo Patrese
Montecarlo, GP di Monaco 1983

   Il progettista Gordon Murray, coadiuvato dal designer David North, non si perde d'animo e progetta partendo da zero una monoposto completamente nuova, la Brabham BT52, realizzata con un telaio che utilizza la fibra di carbonio non per la parte strutturale ma solo per la parte superiore, lasciando la parte inferiore in pannelli di alluminio a nido d'ape. Anche esternamente la monoposto è molto diversa rispetto a quella dell'anno precedente, soprattutto per quanto riguarda le fiancate. Con il fondo piatto infatti ora le fiancate lunghe diventano controproducenti creando portanza invece che deportanza. Sulla nuova BT52 infatti le fiancate sono molto corte e inclinate donando alla monoposto l'aspetto di una freccia che offre, oltre ad una bassa portanza, anche un arretramento dei pesi verso il posteriore.

BRABHAM BT52, Nelson Piquet
Montecarlo, GP di Monaco 1983

   Murray modifica anche le sospensioni anteriori presentano un nuovo schema, a quadrilateri deformabili con puntone diagonale push-rod, ancorato alla parte bassa del mozzo ruote, che spinge un bilanciere nel telaio per comprimere il gruppo molla-ammortizzatore. Altra caratteristica della BT52 è il serbatoio di dimensioni molto ridotte, grazie proprio al nuovo regolamento che reintroduce il rifornimento in gara, permettendo così alle monoposto di partire con meno carburante a bordo. Il motore montato longitudinalmente sulla BT52 è il Turbo BMW M12/13, un 4 cilindri in linea da 1499 cc capace di erogare ben 740 cv in gara con un picco di oltre 800 cv in qualifica. Per far fronte a tanta potenza e coppia la Brabham rielabora un cambio Hewland associandolo ad un differenziale Weismann. Nelle prime otto gare stagionali la monoposto ottiene 1 vittoria e 2 secondi posti con il brasiliano Nelson Piquet, mentre il secondo pilota, l'italiano Riccardo Patrese, fatica ad adattarsi alla nuova vettura ottenendo come unico piazzamento un decimo posto.

 BRABHAM BT52b, Nelson Piquet
Brands Hatch, GP d'Europa 1983

   Dal Gran Premio di Gran Bretagna la monoposto viene aggiornata e rinominata BT52B migliorando le proprie prestazioni e ottenendo 3 vittorie, 2 con Piquet e 1 con Patrese, e 4 podi. Le due varianti della monoposto si possono facilmente distinguere in quanto viene completamente invertita la combinazione di colori. Alla fine della stagione con 59 punti, Nelson Piquet si laurea Campione del Mondo per la seconda volta in carriera, mentre nella classifica Costruttori la Brabham ottiene 72 punti e chiude al terzo posto dietro a Ferrari e Renault.

BRABHAM BT52b, Nelson Piquet
Hockenheimring, GP di Germania 1983

   La stagione 1983 è purtroppo caratterizzata in negativo per il sospetto, divenuto certezza alla fine della stagione agonistica, che la Brabham utilizzasse un carburante irregolare per il suo motore BMW turbo. Solo dopo il Gran Premio d'Italia la FIA preleva un campione dalla vettura di Piquet, vincitore davanti ad un esterrefatto René Arnoux, stupito dalla incredibile velocità della Brabham sui rettilinei. Le analisi vanno per le lunghe e solo a fine stagione viene reso noto che la benzina utilizzata dalla Brabham ha un numero di ottani nettamente superiore a quello consentito. Nonostante ciò nessun team fa ricorso, forse per non compromettere i rapporti con Bernie Ecclestone, proprietario della Brabham ma anche presidente della FOCA e gestore dei diritti TV, che portano tanti soldi nelle casse delle scuderie di Formula 1.






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