Per il team di Colin Chapman la stagione 1981 comincia con la Lotus 81B, già portata in pista in quattro occasioni nel 1980 dal terzo pilota Nigel Mansell che da quest'anno diventa titolare al fianco del confermato Elio de Angelis. Nonostante le buone prestazioni della monoposto che consentono al pilota italiano di conquistare due piazzamenti a punti nelle prime gare stagionali, il team di tecnici capitanato Colin Chapman e composto da Peter Wright, Tony Rudd e Martin Ogilvie, è al lavoro da tempo per portare in pista una monoposto rivoluzionaria con la quale si vuole massimizzare la deportanza creata dall'effetto suolo senza l'utilizzo delle minigonne scorrevoli, vietate da questa stagione dopo il tragico incidente che ha causato la morte di Depailler nell'agosto '80 e causato proprio dal cedimento improvviso di una minigonna.
![]() |
LOTUS 88, Elio de Angelis Long Beach, GP USA Ovest 1981 |
Il regolamento ora impone una distanza minima di 6 cm dal suolo con qualsiasi parte della vettura e i vari team cercano di escogitare soluzioni più o meno regolamentari per ovviare a questo impedimento. La Brabham è il primo team a svincolarsi dalle regole utilizzando un sistema di sospensioni idropneumatiche che si comprimono all'aumentare del carico aerodinamico, avvicinando così la vettura all'asfalto e migliorando talmente le prestazioni che tutti gli altri team cercano di copiarle. Nasce infatti in questo periodo il “correttore di assetto” di cui tanto si parlerà nelle stagioni a venire e che agisce sulle sospensioni facendo abbassare la vettura una volta in pista per poi riportarla ai sei centimetri regolamentari ogni volta che la monoposto rientra ai box, dove è potenzialmente soggetta a verifiche.
![]() |
LOTUS 88 Imola, GP di San Marino 1981 |
Non trovando il modo per fare controlli in corsa, la FIA “chiude un occhio” su questo espediente che praticamente tutte le squadre adottano, mentre Chapman decide di seguire un'altra strada, molto più creativa ed elaborata ma sulla quale, purtroppo per lui, la FIA trova le basi normative per renderla illegale. Tutto parte dalla Lotus 86, progettata quando le minigonne scorrevoli erano legali, e della quale ne è stato costruito un solo prototipo che non ha mai visto la pista. Quando vengono vietate le minigonne, Wright studia il comportamento della monoposto senza appendici laterali per capire le sue prestazioni in questa nuova configurazione. La perdita di prestazioni risulta minima e conseguentemente la nuova Lotus 88 viene progettata come diretta evoluzione della “86”, utilizzando però un ingegnoso sistema composto da due telai, uno interno all'altro.
![]() |
LOTUS 88, struttura del doppio telaio |
Il telaio più interno è il classico monoscocca delle moderne wing-car che ospita l'abitacolo ed è ammortizzato indipendentemente da quello esterno, che invece è progettato per sostenere la pressione generata dall'effetto suolo e non presenta superfici alari in quanto è un enorme sistema per generare deportanza, che inizia subito dietro al muso della vettura e si estende fino alle ruote posteriori. Una volta portata in pista da Mansell e de Angelis la monoposto si rivela un disastro per la difficile gestione dei flussi d'aria che, passando tra i due telai, creano instabilità alle alte velocità. Per gestire il peso dei due telai il team di Chapman fa largo uso del carbonio e del Kevlar rendendo la “88”, insieme alla McLaren MP4/1, la prima monoposto dotata di un telaio in fibra sintetica. La 88 viene provata nelle prove libere dei primi due Gran Premi stagionali, senza essere però portata in gara. La FIA, dopo le doverose verifiche tecniche, asserendo che il doppio telaio viola le regole in quanto è da considerare una superficie aerodinamica mobile, esclude la vettura dalle competizioni.
![]() |
LOTUS 88, Elio de Angelis Long Beach, GP USA Ovest 1981 |
Il team Lotus, essendosi presentati a Imola con i soli chassis “88” non può così prendere parte al Gran Premio di San Marino. Chapman, ostinatamente convinto che la vettura sia regolare, ripresenta la 88 in versione “B” per il Gran Premio di Gran Bretagna a Silverstone ma la FIA decreta il ritiro immediato della monoposto, pena la squalifica della squadra dal campionato mondiale '81. Chapman è quindi costretto a tornare sui propri passi e tornare al modello “87” con il quale concluderà la stagione appena cominciata. Il telaio interno, alcune componenti aerodinamiche e la configurazione generale della “88” verranno comunque utilizzate con successo sulla successiva Lotus 91 che verrà presentata nel 1982.
Commenti
Posta un commento