Per la prima gara della stagione 1982, in Sud Africa sul circuito di Kyalami, il team Lotus utilizza ancora la monoposto 87B affidata ai due piloti confermati dalla stagione precedente, l'italiano Elio de Angelis e l'inglese Nigel Mansell. Già dalla seconda gara in Brasile viene fatta debuttare la nuova monoposto Lotus 91, disegnata dal direttore tecnico e titolare della scuderia, Colin Chapman, coadiuvato dal capo designer Martin Ogilvie e dall'ingegnere aerodinamico Tony Rudd.
LOTUS 91, Elio de Angelis
Österreichring, GP d'Austria 1982
I deludenti risultati delle ultime stagioni portano Chapman a progettare una monoposto più tradizionale, ispirata come ormai consuetudine all'eccezionale Williams FW07, anche se l'idea di base della innovativa “88” a doppio telaio non viene del tutto abbandonata. Della “88” viene infatti utilizzato il telaio in monoscocca di carbonio, sul quale trova spazio il classico V8 Ford-Cosworth DFV da tre litri aspirato abbinato al cambio Hewland FGA modificato dalla stessa Lotus.
LOTUS 91, Nigel Mansell
Hockenheimring, GP di Germania 1982
Gli ingegneri Lotus progettano anche un nuovo tipo di sospensioni che rappresentano la caratteristica principale della nuova Lotus 91. Chapman progetta un rivoluzionario sistema di sospensioni attive, attingendo dall'esperienza maturata con la “88”. La Lotus 91 è la prima monoposto ad utilizzare un tale sistema che permette di controllare il comportamento delle sospensioni durante la marcia ma, mentre sulla “88” la durezza delle sospensioni aumentava proporzionalmente all'aumento della deportanza che produceva la vettura, il nuovo sistema adottato sulla nuova “91” prevede l'utilizzo di valvole idropneumatiche comandate dal pilota, poi perfezionato mediante l'uso di computer che permette di modificare l'assetto della vettura automaticamente. Per compensare il peso delle sospensioni attive, vengono anche utilizzati dischi e pinze freno in carbonio, seguendo l'esempio della Brabham.
LOTUS 91, Elio de Angelis
Österreichring, GP d'Austria 1982
Sotto la direzione del team manager Peter Warr, il team lavora duramente per rendere l'auto il più competitiva possibile e, grazie all'ottimo e leggero telaio in carbonio e al lavoro fatto dalla Cosworth per fornire in esclusiva alla Lotus una versione a corsa corta del DFV, la Lotus 91 si dimostra piuttosto competitiva. La mancanza di un propulsore turbo però si fa sentire soprattutto in qualifica con le due monoposto costretta spesso a partire nelle posizioni di rincalzo, mentre il buon comportamento in gara consente a De Angelis e Mansell, di ottenere frequenti piazzamenti a punti, tanto che la Lotus diventa la quinta forza nel mondiale 1982.
LOTUS 91, Elio de Angelis
Zandvoort, GP d'Olanda 1982
De Angelis conquista addirittura una vittoria nel GP d'Austria a Zeltweg, oltre che tre quarti posti, due quinti e un sesto. Il suo compagno di scuderia, Mansell, conquista invece un terzo posto all'esordio della vettura in Brasile e un quarto a Montecarlo. In due occasioni però l'inglese deve dare forfait, sostituito in Olanda dal brasiliano Roberto Moreno e in Francia dall'inglese Geoff Lees.
Peter Warr con Colin Chapman a Long Beach
La vittoria in Austria di De Angelis al volante della 91 è stata l'ultima di una vettura Lotus da Formula 1 sotto la guida di Colin Chapman prima che il geniale progettista inglese muoia per un attacco cardiaco il 16 dicembre 1982.
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