RIVIERA F1 e DYWA F1 010

   Quella che poteva essere la storia dell'ennesima buona scuderia italiana in Formula 1, la Riviera F1, finisce ancora prima di cominciare. Partendo dallo chassis di una Kauhsen WH05 del'79 il pilota Alberto Colombo, già visto in Formula 1 nel '78 al volante di una Merzario A1 nelle qualifiche del Gran premio d'Italia a Monza, allestisce la sua monoposto per la massima serie.

Giorgio Valentini e Alberto Colombo con la RIVIERA F1

   L'Ingegnere Giorgio Valentini, già collaboratore con Merzario per la realizzazione della A3, modifica il telaio originale della Kauhsen sostituendolo con uno prodotto dall'inglese Thompson, mentre per il resto le differenze sono minime, come le paratie laterali che si innalzano davanti alle ruote posteriori. Grazie anche alle risorse economiche garantite da partner brianzoli, come Achilli Motors, Le Coq Sportif, Speedline e pochi altri sponsor tecnici, a inizio 1980 la macchina è praticamente finita ma, per cause sconosciute, il tutto viene interrotto improvvisamente. La vettura viene poi smantellata, senza mai essere scesa in pista, e i singoli pezzi venduti singolarmente per recuperare parte di fondi spesi.

   Un'altra iniziativa, questa volta molto più artigianale e improvvisata, è quella messa in piedi in un cascinale della provincia di Milano, a Canegrate, dove un gruppo di appassionati “English Style”, guidato da Pietro “Dydo” Monguzzi, concepisce una vettura da Formula 1 per partecipare al GP d'Italia del 1980, che oltretutto in questa stagione non si svolge a Monza, vicino a Milano, ma a Imola. Gli scarsi mezzi economici del gruppo di appassionati portano alla realizzazione di una vettura a dir poco posticcia, con un telaio in tubi di acciaio saldati, e al posto del classico motore Ford Cosworth, uno Chevrolet da F5000 adattato alla cilindrata massima di 3000 cc, abbinato ad un vecchio cambio Hewland DG300 dei primi anni '70.

il prototipo DYWA F1 010

   La monoposto Dywa F1 010 viene assemblata e provata sul piccolissimo aeroporto di Schiranna, sul lago di Varese, con lo stesso Monguzzi al volante. Il debutto in pista avviene invece a Monza nel giugno 1980, nel Gran Premio Lotteria abbinato alla gara del Campionato Internazionale di Formula Aurora, con alla guida Piercarlo Ghinzani. Nonostante la buona volontà del patron Dydo Monguzzi però la realtà è molto più dura di quanto ci si aspettava e Piercarlo Ghinzani dopo questa unica apparizione abbandona la scuderia per le scarsissime prestazioni della vettura che non viene più iscritta a nessuna gara.






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