ALFA ROMEO 185T Turbo

   I gloriosi anni '50 sono lontani e la parabola della seconda avventura vissuta dall'Alfa Romeo in Formula 1 forse non meritava di finire così presto ma questo è il destino delle grandi scuderie una volta imboccata la irreversibile rotta del viale del tramonto. Nella storia della Formula 1 scuderie del calibro di BRM, Brabham, Lotus e Tyrrell hanno vissuto questa parabola, e così è anche per l'Alfa Romeo. Dopo la lotta intestina in Alfa Romeo, con l'allora presidente Ettore Massacesi che decide di smantellare il reparto sportivo Autodelta di Carlo Chiti passando nelle mani di Gianpaolo Pavanello della Euroracing le sorti della squadra di Formula 1, nel 1985 si assiste al canto del cigno delle casa automobilistica milanese con la disastrosa monoposto Alfa Romeo 185T.

ALFA ROMEO 185T, Eddie Cheever
Montecarlo, GP di Monaco 1985

   Pavanello licenzia anche l'ultimo personaggio rimasto della vecchia struttura Autodelta, Luigi Marmiroli, e per realizzare la nuova monoposto affianca al progettista storico Mario Tollentino, l'ingegnere inglese John Gentry, già direttore tecnico e progettista con il team Shadow ed ATS. Il lavoro di Gentry si rivela però un fallimento con il risultato di una monoposto pessima, pesante e poco prestazionale. Dotata sempre del motore V8 890T Turbo abbinato al cambio Alfa Romeo a 6 marce realizzato su base Hewland, la 185T ha con un pessimo bilanciamento dovuto allo spostamento verso l'anteriore delle masse radianti per permettere di rastremare maggiormente il posteriore al fine di creare una forma a collo di bottiglia più accentuata.

 ALFA ROMEO 185T, Riccardo Patrese
Jacarepaguà, GP del Brasile 1985

   Nelle prime otto gare stagionali infatti i due piloti titolari, l'italiano Riccardo Patrese e l'americano Eddie Cheever, raccolgono solamente delusioni con una serie di ritiri o piazzamenti a fondo gruppo. La causa del fallimento viene ancora una volta imputata al motore progettato dall'ormai esautorato Carlo Chiti, il V8 890T Turbo che da quest'anno viene gestito con una nuova centralina Bosch Motronic.

ALFA ROMEO 185T, Eddie Cheever
Estoril, GP del Portogallo 1985

   Dopo le insistenti impressioni negative dei piloti (Patrese dichiarerà che la 185T è in assoluto la peggior vettura che abbia mai pilotato) e la consapevolezza della scarsa competitività della vettura, la dirigenza dell'Euroracing prende la decisione, a partire dal Gran Premio di Germania, di tornare ad utilizzare la 184T della stagione precedente rivista leggermente al posteriore per adeguarla alle nuove norme regolamentari. La situazione comunque non migliora e nelle restanti nove prove del campionato vengono collezionati ben 16 ritiri e due sole bandiere a scacchi, con un nono e un undicesimo posto come unici risultati.

ALFA ROMEO 184T, Riccardo Patrese
Nürburgring, GP di Germania 1985

   Lo zero che compare nella classifica costruttori a fine stagione sancisce così la fine della seconda avventura Alfa Romeo in Formula 1. Il progetto della 185TB, già avviato in vista del campionato 1986, viene definitivamente abbandonato, mentre lo sponsor Benetton sceglie di scendere in campo direttamente dopo aver rilevato il team Toleman, che dal 1986 prenderà il nome di Team Benetton Formula. 




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