Dave Wass e Jackie Oliver sono gli ultimi superstiti della formazione originale Ambrosio, Rees, Oliver, Wass e Southgate (dalle cui iniziali nasce il nome Arrows), fondatori nel 1978 della scuderia britannica di Milton Keynes. In vista della stagione '86 Dave Wass, ingegnere capo e progettista del team la cui lunghissima carriera è partita negli anni '60 in BRM, stringe un accordo con la British Aerospace per costruire un nuovo chassis sfruttando gli studi di aerodinamica dell'azienda che già progetta e realizza sistemi di difesa ed aerei da guerra per l'esercito britannico.
ARROWS A9, Thierry Boutsen
Hockenheimring, GP di Germania 1986
La nuova Arrows A9 utilizza ancora il motore BMW M12/13 L4 turbo in versione semi ufficiale e gestito dal preparatore svizzero Heini Mader al quale viene riservata una versione depotenziata del turbo bavarese. La A9 ha però una gestazione estremamente lunga e difficile dovuta al fatto che la partnership con la British Aerospace, un'azienda pubblica britannica, è frenata da una interminabile ondata di scioperi e tensioni sociali che in Gran Bretagna seguono le privatizzazioni forzate volute dal governo Thatcher. Così la stagione 1986 comincia con i due piloti titolari, lo svizzero Marc Surer e il belga Thierry Boutsen, costretti ad utilizzare ancora la precedente A8, solo leggermente rivista e aggiornata per conformarsi alle normative regolamentari in vigore dall'86 che limitano il serbatoio a soli 195 litri.
ARROWS A8, Marc Surer
Imola, GP di San Marino 1986
L'unico esemplare della nuova A9, con un passo di 2921 mm e un peso di 540 kg, viene pronto per il Gran Premio di Germania, decima gara stagionale, dove viene affidata a Boutsen. Il belga nelle qualifiche ottiene un tempo di 3” più alto del suo nuovo compagno di scuderia, il tedesco Christian Danner che dal Gran Premio del Canada sostituisce lo sfortunato Surer, rimasto gravemente ferito in un incidente durante il “Rallye de Hasse” corso con una Ford Escort RS200. Le conseguentemente dell'incidente sono drammatiche con il suo copilota Michel Wyder che perde la vita, mentre il pilota svizzero è obbligato a porre fine alla sua carriera.
ARROWS A9, Christian Danner
Hungaroring, GP d'Ungheria 1986
Nella gara di esordio la nuova A9 è costretta al ritiro durante il tredicesimo giro, quando comunque viaggia nelle retrovie. Nella gara successiva, in Ungheria, è la volta di Danner sedersi al volante della nuova A9, obbligato anche lui al ritiro dopo soli sette giri di gara. In Austria sul circuito di Zeltweg la Arrows A9 vede la pista per la terza e ultima volta, guidata ancora da Boutsen che anche in questa occasione si ritira dopo 25 giri, mentre il suo compagno di squadra Danner ottiene il sesto posto con la vecchia A8. Questa situazione contribuisce a minare definitivamente i rapporti tre Oliver e Wass, fautore e sostenitore del progetto A9. Il tecnico inglese lascia immediatamente la scuderia britannica per accasarsi, a fine stagione, alla Benetton dove entra nel team di progettazione con Rory Byrne e Pat Symonds.
ARROWS A9, Thierry Boutsen
Hungaroring, GP d'Ungheria 1986
L'uscita di scena di Wass segna anche l'immediato accantonamento del progetto "A9" dopo sole tre gare disputate e la stagione viene conclusa con la vecchia A8. Per sostituire Wass e progettare la nuova A10, Oliver ingaggia un nuovo ed emergente tecnico che si è messo in luce proprio nel 1986, contribuendo all'aerodinamica della Haas-Lola THL2, un giovane ingegnere di Manchester di 32 anni e che ha cominciato come meccanico alla Williams, il cui nome è Ross Brawn e cha farà le fortune delle Benetton di metà anni '90 e successivamente delle vincenti Ferrari degli anni 2000.
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