L'ultima monoposto di Formula 1 prodotta dal team ATS è la D7, progettata dal direttore tecnico Gustav Brunner e dal designer Stefan Fober prima dell'inizio del campionato 1984. La nuova creazione dell'ingegnere austriaco è una diretta evoluzione della precedente D6, dalla quale eredita il telaio monoscocca in fibra di carbonio e gran parte della base meccanica, mentre l'aerodinamica cambia leggermente con pance più corte e un conseguente spostamento verso il posteriore delle masse radianti che limitano la rastrematura a collo di bottiglia all'interno delle ruote, meno accentuata rispetto a quella della vettura precedente.
ATS D7, Manfred Winkelhock
Brands Hatch, GP di Gran Bretagna 1984
La BMW utilizza ancora la scuderia tedesca come banco di prova per le innovazioni da montare sul motore M12/13 L4 turbo che equipaggia la D7 e grazie al quale ottiene sempre discreti risultati in qualifica. Al motore BMW viene abbinato un cambio Hewland a cinque rapporti leggermente rivisto dalla ATS che però si rivela inadatto alle notevoli potenze del turbo bavarese subendo parecchie rotture durante la stagione.
ATS D7, Manfred Winkelhock
Zolder, GP del Belgio 1984
La D7 ha un passo di 2735 mm e un peso di 458 kg ed è sostanzialmente una buona vettura soprattutto grazie all'ottimo telaio e alla potenza del motore. Le prestazioni sono però penalizzate dalla fragilità del cambio che, sommato all'utilizzo degli pneumatici Pirelli che non si dimostrano all'altezza dei Michelin o dei Goodyear, non consentono alla squadra di ottenere piazzamenti a punti. Non aiutano nemmeno i problemi interni alla squadra, con Brunner che abbandona il team dopo l'ennesimo litigio con il titolare Günter Schmidt durante i test in Brasile ad inizio stagione.
ATS D7,Gerhard Berger
Österreichring, GP d'Austria 1984
Pur avendo iscritto una sola vettura al campionato mondiale 1984, in Austria e in Italia la scuderia tedesca schiera una seconda D7 per il debuttante pilota austriaco Gerhard Berger, capace anche di ottenere il sesto posto al GP d'Italia sul circuito di Monza. Purtroppo per lui però il punto ottenuto sul circuito italiano non viene conteggiato nella classifica piloti, in quanto ottenuto dalla seconda vettura non iscritta al campionato.
ATS D7, Gerhard Berger
Monza, GP d'Italia 1984
Durante il campionato '84 i continui litigi interni alla squadra tra Schmidt e i suoi collaboratori e la prossima cessione della società produttrice di cerchi in lega Auto Technisches Spezialzubehör, di cui la scuderia ATS è una diretta emanazione, penalizzano lo sviluppo della D7 ed al termine della stagione 1984 lo stesso Günter Schmidt, visto anche il rifiuto della BMW di continuare la fornitura di motori nella stagione successiva, decreta la fine del programma della ATS in Formula 1 dopo sette stagioni di insuccessi, con soli 7 punti raccolti e 3 quinti posti come migliori piazzamenti.
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