BRABHAM BT53 BMW Turbo

   Anche il vulcanico progettista e direttore tecnico del team Brabham, il sudafricano Gordon Murray, nel 1984 preferisce seguire la filosofia “vettura vincente non si cambia”. Sempre con la collaborazione del capo designer David North, realizza la Brabham BT53 che ha ben poche variazioni rispetto al modello BT52 utilizzato nel 1983 e che ha permesso a Nelson Piquet di laurearsi Campione del Mondo.

 BRABHAM BT53, Nelson Piquet
Montréal, GP del Canada 1984

   La modifica del regolamento sportivo, che impedisce il rifornimento in gara e contemporaneamente introduce la capacità massima del serbatoio di 220 litri, impone alcune modifiche strutturali alla vettura per alloggiare il serbatoio più capiente. Inoltre vengono allungate le pance laterali, per ovviare agli inconvenienti di raffreddamento del motore di cui aveva sofferto più volte la precedente BT52. A stagione inoltrata il radiatore dell'olio viene spostato sul muso della monoposto, mentre la nuova conformazione delle pance permette di sistemare all'interno delle stesse i nuovi intercooler, oltre che di spostare l'alloggiamento delle turbine, migliorando il raffreddamento del motore.

 BRABHAM BT53, Teo Fabi
Nürburgring, GP d'Europa 1984

   Grazie a questi accorgimenti il propulsore BMW M12/13 L4T turbo ora sprigiona la notevole potenza di oltre 900 cv in conformazione da prova e 800 cv in quella da gara, permettendo a Piquet di ottenere la velocità di punta più alta di tutta la stagione, 325 Km/h registrata sul circuito di Kyalami. La caratteristica principale della BT53 è comunque l'abbandono dell'alluminio per la realizzazione del telaio che, seguendo quello che ormai è diventata una scelta obbligata in Formula 1, viene realizzato completamente in fibra di carbonio. La BT53 ha un passo di 2946 mm, un peso di 545 kg e adotta pneumatici Michelin. Abbinato al motore turbo BMW sulla BT53, c'è ancora un cambio di derivazione Hewland modificato dalla stessa Brabham con l'aiuto delle Weissman.

 BRABHAM BT53, Nelson Piquet
Hockenheimring, GP di Germania 1984

   Oltre al Campione del Mondo in carica Nelson Piquet, lo sponsor italiano spinge per mettere sulla seconda vettura un pilota italiano e così Bernie Ecclestone ingaggia i due fratelli Fabi, Teo e Corrado, che essendo impegnati nel Champ Car World Series nordamericano si alternano alla guida della seconda BT53, con Corrado che sostituisce il fratello Teo in tre occasioni. Questa mossa permette anche a Ecclestone di mantenere ottimi rapporti con il mondo delle corse a ruote scoperte americano, consentendo al Circus della Formula 1 di correre sul ricco territorio americano.

BRABHAM BT53, Nelson Piquet
Detroit, GP USA Est 1984

  Pur essendo una buona vettura soprattutto sul giro singolo, con Piquet che ottiene 9 pole position, durante la stagione 1984 la Brabham BT53 soffre ancora di problemi per il raffreddamento del potente motore BMW che causa ben 19 ritiri e lo strapotere della McLaren-TAG Porsche (12 vittorie su 16 gare) non permette al brasiliano di ripetere i risultati del 1983, aggiudicandosi solo 2 vittorie e due podi. Teo Fabi, da parte sua, ottiene solo un podio basso e altri due piazzamenti a punti. La BT53 chiude così il campionato raccogliendo solo 38 punti che consentono al team Brabham di ottenere il quarto posto nella classifica costruttori.  




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