BRABHAM BT54 BMW Turbo

   La vincente Brabham BT52, che ha permesso a Piquet di conquistare il suo secondo titolo mondiale nel 1983 e ripresentata con poche modifiche anche nel 1984, viene ancora utilizzata come base per la progettazione della nuova Brabham BT54. La vettura viene affidata al solito campione brasiliano Nelson Piquet a al giovane francese François Hesnault che, dopo tre ritiri e una mancata qualificazione, dalla quinta gara e fino a fine stagione viene sostituito dallo svizzero Marc Surer.

 BRABHAM BT54, Nelson Piquet
Brands Hatch, GP di Gran Bretagna 1985

   Con la BT54 la vena creativa dell'ingegnere sudafricano Gordon Murray sembra essersi esaurita tanto che la nuova vettura adotta la medesima base meccanica della precedente BT53, mentre le uniche novità sono apportate dal capo designer David North che disegna una linea sempre bassa e filante ma con pance laterali più lunghe e soprattutto con una rastremazione al posteriore più accentuata per incrementare l'effetto coanda e conseguentemente recuperare il carico aerodinamico perso. Ovviamente lateralmente all'alettone posteriore scompaiono le ali supplementari utilizzate nel 1984 e successivamente vietate dalla federazione.

 BRABHAM BT54, François Hesnault 
 Montecarlo, GP di Monaco 1985

   Nonostante l'allungamento delle fiancate, il bilanciamento del peso viene spostato verso il posteriore per migliorare la trazione anche perchè da questa stagione il team di Ecclestone non dispone più degli pneumatici radiali Michelin e, contrariamente a quanto fanno le altre scuderie che venivano fornite dalla casa francese, la Brabham preferisce rivolgersi alle italiane Pirelli, pensando forse di trovare un trattamento preferenziale essendo l'unico grande team ad utilizzare queste coperture. Mai scelta si è rivelata più sbagliata e infatti proprio la scarsità di rendimento degli pneumatici Pirelli sono il vero tallone d'Achille della nuova BT54.

BRABHAM BT54, Marc Surer
 Monza, GP d'Italia 1985

   La nuova monoposto del team di Bernie Ecclestone è spinta dal BMW M12/13 L4 Turbo, il motore più potente della stagione '85 insieme al V6 Honda montato sulle Williams, ma non può scaricare a terra tale potenza. Infatti la competitività della vettura viene spesso annichilita dalle gomme italiane che faticano a trovare la giusta temperatura d'esercizio ideale, anche perchè tutti i test prestagionali effettuati durante l'inverno europeo, si sono svolti in Brasile per volere di Piquet, durante l'estate sudamericana. Le Pirelli si dimostrano infatti ottime con il caldo ma con le temperature europee, ben più basse, faticano a funzionare a dovere. Non per niente l'unica vittoria stagionale, Piquet la coglie nel Gran Premio di Francia corso in una caldissima giornata di luglio, gara durante la quale il suo compagno di squadra Surer ottiene il record di velocità raggiunto in stagione da una Formula 1, toccando i 338 km/h sul lunghissimo rettilineo del Mistral. Il continuo sottosterzo manifestato dalle BT54 portano Murray anche a modificare lo schema push-rod delle sospensioni anteriori, senza peraltro ottenere risultati di rilievo, mentre sui circuiti più guidati vengono montate delle alette supplementari in fondo alle fiancate per dare maggior motricità alla vettura.

BRABHAM BT54, Nelson Piquet
 Zandvoort, GP d'Olanda 1985

   La deludente stagione per il team Brabham si chiude con soli 26 punti e il quinto posto in classifica costruttori, mentre Piquet con una sola vittoria e un secondo posto a fine stagione decide di lasciare il team britannico con il quale ha corso per 7 anni ottenendo 12 vittorie e soprattutto laureandosi per 2 volte Campione del Mondo. Per il team Brabham invece la stagione '85 è l'inizio di un lento ma inesorabile declino, con il suo “patron” Bernie Ecclestone ormai completamente immerso nel nuovo e più redditizio ruolo di “capo supremo” del Circus della Formula 1. 


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