Nel 1983 con la messa al bando dell'effetto suolo e l'obbligo del fondo piatto, la Ferrari si vede costretta a sottoporre la vincente 126C2 ad una pesante rivisitazione, dando vita alla Ferrari 126 C2B.
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FERRARI 126 C2B, René Arnoux Montréal, GP del Canada 1983 |
Mauro Forghieri e Harvey Postlethwaite sono impegnati al progetto della nuova monoposto 126 C3 e quindi non intervengono su telaio e sospensioni ma rivedono completamente la distribuzione dei pesi e l'aerodinamica adottando un nuovo alettone anteriore, ovviamente più grande, mentre al posteriore per ovviare alla riduzione dell'alettone voluta dai nuovi regolamenti, i tecnici di Maranello escogitano un particolare espediente, aggiungendo due piccoli profili alari lateralmente all'alettone principale ma posizionati davanti all'asse delle ruote, sfruttando una “zona grigia” del regolamento e recuperando circa il 50% del carico perso.
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FERRARI 126 C2B, René Arnoux Montecarlo, GP di Monaco 1983 |
Le fiancate lunghe e bombate che caratterizzano la precedente versione, con l'introduzione del fondo piatto e senza i canali Venturi sotto alla vettura, diventano aerodinamicamente controproducenti e vengono sostituite dalle nuove molto corte e spioventi, spostando le masse radianti verso il posteriore per dare maggior carico alla monoposto in fase di accelerazione. Come prevede il nuovo regolamento viene anche introdotta una nuova struttura deformabile anteriore che rende il muso leggermente più lungo ed appuntito.
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FERRARI 123 C2B, Patrick Tambay Spa-Francorchamps, GP del Belgio 1983 |
Come già fatto a metà stagione '82 la sospensione posteriore adotta la moderna soluzione pull-rod, utilizzata per prima sulle Brabham di Murray. Il motore rimane il Tipo 021 V6 Turbo da 1496,43 cc utilizzato nella precedente stagione ma con una potenza incrementata fino ai 650 cv in configurazione gara con punte da oltre 800 cv in prova, associato ad un cambio in blocco unico con il differenziale, di costruzione Ferrari. Le dimensioni della monoposto rimangono sostanzialmente immutate, anche se il colpo d'occhio la fa sembrare più piccola, ma il peso scende sensibilmente fino ai 540 kg ammessi dal nuovo regolamento. Per il campionato 1983 la Ferrari conferma il francese Patrick Tambay, chiamato nel 1982 dopo la scomparsa di Gilles Villeneuve. Per sostituire Pironi, ancora gravemente infortunato e senza certezze per il suo ritorno alle gare dopo il terribile incidente di Hockenheim, la Scuderia ingaggia il suo connazionale René Arnoux che, avendo corso per quattro stagioni con il turbo Renault, può aiutare i tecnici di Maranello nello sviluppo del proprio V6 turbo.
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FERRARI 126 C2B, René Arnoux Imola, GP di San Marino 1983 |
La 126 C2B viene utilizzata per le prime otto gare del 1983 ottenendo 2 vittorie, al Gran Premio di San Marino ad Imola con Patrick Tambay e al Gran Premio del Canada a Montréal con René Arnoux, oltre che 1 secondo posto e 3 terzi, prima di essere sostituita dalla più efficiente 126C3 progettata appositamente per correre con la configurazione a fondo piatto. Gli ottimi risultati della 126 C2B portano alla Ferrari 44 punti, contribuendo alla conquista dell'ottavo titolo costruttori per la casa di Maranello.
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