LIGIER JS27 Renault-Mecachrome Turbo

   Le deludenti stagioni '83 e '84, durante le quali la scuderia Ligier ha raccolto solamente 3 punti in 31 gare con un quinto e un sesto posto di De Cesaris nel 1984, sembrano un lontano ricordo per il team-owner Guy Ligier. Grazie al ritorno in squadra di Laffite, oltre che alla partnership con la Renault per l'utilizzo del V6 turbo transalpino, dal 1985 la scuderia di Abrest, un piccolissimo comune della Francia centrale, ritrova la via che sembrava persa dopo i fasti di fine anni '70. Partendo dalla già valida vettura utilizzata nel 1985, il direttore tecnico Michel Tètu, sotto le cui direttive lavorano i due designer Claude Galopin e Michel Beaujon, oltre che il capo aerodinamico Henri Durand, realizzano la nuova Ligier JS27.

LIGIER JS27, René Arnoux
Brands Hatch, GP di Gran Bretagna 1986

   La nuova monoposto è fondamentalmente una semplice rivisitazione della precedente JS25 per adeguarla alla nuova normativa che prevede un serbatoio con capienza massima di 195 litri, per ridurre il consumo e di conseguenza la potenza dei motori. Il lavoro dei progettisti permette di realizzare una monoposto con una aerodinamica più curata e sofisticata, resa possibile dal nuovo posizionamento del serbatoio più in basso. Si lavora molto anche sulla base meccanica alleggerendo la struttura della monoposto e migliorando il rendimento del motore Renault Turbo.

 LIGIER JS27, Jaques Laffite
Jacarepaguà, GP del Brasile 1986

   Anche quest'anno infatti le Ligier usufruiscono di una fornitura semi-ufficiale del V6 francese, aggiornato all'ultima specifica 15B in configurazione clienti, curato dalla Mecachrome e non in via “ufficiale” seguiti direttamente dalla casa madre come quelli forniti alle Lotus. Tirando le somme si può dire che la JS27 è una ottima vettura, forse la migliore Ligier in assoluto se si eccettuano le vetture del triennio d'oro per la casa transalpina dal '79 al '81.

LIGIER JS27, Jaques Laffite
Brands Hatch, GP di Gran Bretagna 1986

   I due piloti della stagione '86 sono il francese René Arnoux, che torna a correre in una scuderia francese dopo il divorzio mai chiarito con la Ferrari, e il veterano Jacques Laffite, la cui carriera è da sempre legata al marchio Ligier. I due francesi inanellano nella prima parte del campionato una serie di ottimi risultati, che portano la scuderia transalpina ad occupare il quarto posto in classifica a metà stagione. Purtroppo al via del Gran Premio di Gran Bretagna corso sul circuito di Brands Hatch un grave incidente coinvolge Laffite che, seriamente ferito alle gambe, è costretto a chiudere la sua carriera. A 42 anni è, nel 1986, il più vecchio pilota del mondiale di Formula 1 ancora in attività ed ha al suo attivo 180 Gran Premi con 6 vittorie, 32 podi, 7 pole position e 7 giri più veloci.

 LIGIER JS27, Philippe Alliot
Monza, GP d'Italia 1986

   Per la scuderia francese l'infortunio di Laffite è un duro colpo ed anche i risultati ne risentono, tanto che nella seconda parte della stagione il solo Philippe Alliot, chiamato a sostituire Laffite, riesce a marcare un punto in classifica, mentre Arnoux sembra perdersi dopo l'incidente del compagno di squadra. Dopo i due quarti posti conquistati in Gran Bretagna e Germania non riesce più a realizzare un arrivo in zona punti. Nonostante questo la Equipe Ligier chiude la stagione al quinto posto con 2 podi e 29 punti all'attivo, in quella che rimane l'ultima stagione competitiva prima di un lungo digiuno che verrà interrotto solo nel 1993 quando la Ligier ritroverà nuovamente il podio.  



Commenti