L'ultima vettura concepita da Colin Chapman prima della sua morte e realizzata in collaborazione con Martin Ogilvie, é la 93T, prima Lotus dotata del propulsore sovralimentato Renault EF1 V6 Turbo. Alla fine della stagione 1982 Chapman capisce che è ormai impossibile puntare al titolo senza una vettura dotata di un motore sovralimentato e riesce ad ottenere la fornitura dei motori Renault, primo costruttore fra tutti a credere nelle potenzialità del turbo.
LOTUS 93T, Nigel Mansell
Silverstone, GP di Gran Bretagna 1983
Con la sua prematura ed improvvisa scomparsa, avvenuta nel dicembre del 1982, il direttore sportivo del team Lotus, Peter Warr, si trova a dover sviluppare un progetto molto importante per la scuderia inglese, potendo però puntare sul solo Martin Ogilvie come capo ingegnere. Il lavoro del team é ancora più complesso in quanto vengono utilizzate due monoposto diverse per la stagione 1983: la Lotus 92, dotata del classico motore V8 Ford-Cosworth DFV e utilizzata da Nigel Mansell, e la Lotus 93T, dotata del nuovo Turbo Renault e affidata a Elio de Angelis, considerato da Warr più adeguato per sviluppare il nuovo connubio vettura/motore turbo.
LOTUS 93T, Elio de Angelis
Montecarlo, GP di Monaco 1983
A differenza della 92 che utilizza un classico telaio in alluminio, la nuova 93T utilizza l'ultima versione del telaio monoscocca in fibra di carbonio già visto sulla 91. La nuova monoposto però non nasce con un telaio completamente nuovo ma con uno adattato al propulsore turbo francese e adeguato alle nuove direttive regolamentari che prevedono l'utilizzo del fondo piatto. La nuova 93T ha un passo di 2667 mm e un peso di 560 kg, più alto delle dirette rivali dotate di motore turbo. Il resto della meccanica viene ripreso dalla precedente 91, ad eccezione delle sospensioni attive che rimangono solo sulla 92 di Mansell, per non gravare ulteriormente sul peso della vettura. Solo dal Gran Premio di Germania anche Mansell utilizza la nuova 93T che, pur ottenendo buoni risultati in prova, rimane una vettura poco affidabile tanto da giungere una sola volta al traguardo, senza ottenere punti.
LOTUS 93T, Elio de Angelis
Montecarlo, GP di Monaco 1983
Per questo motivo a maggio Peter Warr chiama Gérard Ducarouge per assumere il ruolo di direttore tecnico e al quale affida la realizzazione della nuova Lotus 94T, che nasce in sole cinque settimane con un telaio in fibra di carbonio studiato apposta per ospitare il motore V6 Turbo Renault. Partendo dalla base della 91 il tecnico francese realizza una monoposto con un passo di 2654 mm ma soprattutto con un peso finalmente competitivo di 545 kg. Cambia leggermente anche la linea posteriore con le fiancate che rientrano all'interno delle ruote creando un accenno di linea a “collo di bottiglia”.
LOTUS 94T, Elio de Angelis
Silverstone, GP di Gran Bretagna 1983
I risultati migliorano immediatamente, con Mansell che va a punti concludendo in quarta posizione la gara di debutto della 94T. L'inglese ottiene poi altri due quinti posti, ma il miglior risultato è quello del Gran Premio d'Europa dove Mansell giunge terzo al traguardo ottenendo anche il giro più veloce in gara, il primo della sua carriera. Nella stessa gara De Angelis conquista invece la pole position in prova, anche per lui la prima della carriera.
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