McLAREN MP4/2 TAG-Porsche Turbo

   Durante il fine settimana del Gran Premio d'Olanda del 1983, il “perfezionista” Niki Lauda convince il team manager della McLaren Ron Dennis a portare in pista, per il resto della stagione, la vettura laboratorio MP4/1E dotata del nuovo propulsore TAG-Porsche Turbo ancora in via di sviluppo, sostenendo che non è possibile affrontare la stagione successiva con una monoposto nuova senza collaudarla in gara. Mai profezia fu più azzeccata in quanto la nuova McLaren MP4/2 TAG-Porsche viene impiegata dal 1984 per ben tre stagioni ed è attualmente la vettura più vincente in Formula 1. Nei 48 Gran Premi ai quali prende parte infatti ottiene 22 vittorie, 7 pole e 16 GPV, conquista tre titoli piloti, con Lauda nel 1984 e con Prost nel 1985 e nel 1986, e due titoli costruttori, nel 1984 e nel 1985.

 McLAREN MP4/2, Niki Lauda
Brands Hatch, GP di Gran Bretagna 1984

   Il progetto della MP4/2 è strettamente basato sul modello laboratorio MP4/1E con il telaio interamente in fibra di carbonio progettato dall'ingegnere esecutivo John Barnard che, per la realizzazione della monoposto, si avvale degli ottimi collaboratori Steve Nichols, Gordon Kimball, Alan Jenkins, Tim Wright e Bob Bell. Fino dal 1983 è ormai evidente che i motori aspirati non possono più competere con le potenze espresse dai moderni Turbo da 1,5 litri e così l'insistenza della Ford nel voler continuare lo sviluppo del Cosworth DFY aspirato, spinge la McLaren a cercare un nuovo partner per la fornitura del propulsore turbo. Viste le difficoltà nel trovare un costruttore disposto ad appoggiare la casa di Woking, in crisi di risultati da troppe stagioni, la McLaren trova una soluzione direttamente in casa.

 McLAREN MP4/2, Alain Prost
Montecarlo, GP di Monaco 1984

   Da circa un anno infatti Ron Dennis è entrato in società con Mansour Ojjeh, imprenditore franco-saudita e titolare della TAG, che si offre di finanziare il progetto di un motore costruito con l'aiuto della Porsche. La casa tedesca non è intenzionata ad entrare direttamente in Formula 1 ma è disposta a fornire le proprie conoscenze tecniche in cambio di un lauto compenso. La progettazione risulta piuttosto travagliata, in quanto le richieste del progettista John Barnard, che punta ad una vettura assai innovativa e pretende che il motore venga concepito in funzione della scocca, non sono gradite al motorista che non può organizzare liberamente il proprio lavoro. Solo l'intervento di Ron Dennis e le disponibilità economiche di Ojjeh convincono la Porsche a sottostare alle richieste del progettista inglese. Durante le prime uscite il nuovo motore TAG-Porsche TTE P01 V6 Turbo eroga solamente 550 cv, circa gli stessi raggiunti anche dal DFY Cosworth, e soffre di un fastidioso turbo-lag, ossia il ritardo di risposta tra il momento in cui il pilota accelera e il momento in cui il motore incrementa il suo regime di rotazione. Tutti i problemi vengono però risolti in tempi record e per l'inizio della stagione 1984 il motore arriva a circa 640 cv in modalità gara, con punte di 800 durante le prove.

 McLAREN MP4/2, Niki Lauda
Monza, GP d'Italia 1984

   Dal punto di vista meccanico la MP4/2 adotta sospensioni push-rod sia all'anteriore che al posteriore, ha un passo di 2920 mm e un peso di 540 Kg, mentre il motore TAG-Porsche, abbinato ad un cambio Hewland FGB a 5 marce rielaborato dalla McLaren stessa per far fronte alla poderosa coppia del turbo, è sovralimentato con due turbine KKK poste ai lati delle bancate. Questa soluzione, voluta da Barnard, consente agli aerodinamici della McLaren di realizzare fiancate abbastanza lunghe dotate di una notevole bombatura superiore per lo sfogo dell'aria calda proveniente dai voluminosi radiatori, posizionati in posizione piuttosto avanzata rispetto alle vetture concorrenti ma che danno un ottima bilanciatura dei pesi alla monoposto. Le linee della MP4/2, seguendo lo stile di Barnard, sono molto pulite e con una rastrematura al posteriore molto evidente, a formare la famosa forma a “coca-cola” copiata successivamente da tutte le altre squadre.

 McLAREN MP4/2, Niki Lauda
Zandvoort, GP d'Olanda 1984

   Nonostante il motore non sia il più prestante del gruppo, il vero punto di forza della vettura progettata da Barnard è la perfetta integrazione tra telaio e propulsore, che rende semplice sia la guida che la messa a punto della macchina. Oltretutto la conferma di Niki Lauda e l'arrivo in squadra del campione francese Alain Prost permette alla scuderia di Woking di avere la migliore coppia di piloti in pista oltre che eccellenti piloti di sviluppo, fornendo un feedback tecnico sull'auto e sul motore che spinge lo sviluppo dell'auto molto più in là rispetto agli altri team. Non ultima, l'esperienza maturata dalla Porsche e dalla Bosch nelle gare di durata in tema di consumi e di controllo elettronico del motore, permette al motore di non avere i problemi che invece affliggono gli altri motoristi, vista la limitazione a 220 litri della quantità di benzina utilizzabile in gara in vigore proprio dal 1984. Infatti la McLaren domina decisamente il Campionato Costruttori vincendolo, per la seconda volta nella sua storia, con 12 vittorie e permettendo a Lauda di ottenere il suo terzo titolo piloti, seguito dal compagno Prost con un distacco di solo mezzo punto. 



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