La stagione 1985, corsa con i vecchi propulsori V8 Turbo 890T dell'Alfa Romeo, è stata per la scuderia Osella Corse un indubbio passo indietro rispetto al passato. Solo in occasione dell'ultima gara stagionale in Australia la piccola scuderia piemontese riesce a ottenere un settimo posto incoraggiante in vista della stagione 1986. Per sostituire i pesanti, assetati e poco prestazionali V8 Alfa Romeo, Enzo Osella a fine stagione avvia una trattativa con Carlo Chiti per equipaggiare la futura FA1H con i nuovi turbo V6 Motori Moderni che l'ingegnere toscano ha realizzato e messo a punto l'anno precedente per fornire le vetture di Giancarlo Minardi.
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OSELLA FA1H, Allen Berg Brands Hatch, GP di Gran Bretagna 1986 |
Per ospitare il V6 di Chiti, il solito progettista Giuseppe Petrotta, utilizzando lo stampo del telaio monoscocca di carbonio che già è utilizzato dalle FA1F e FA1G, realizza uno chassis con i nuovi attacchi per il V6 Motori Moderni oltre che studiare una monoposto con soluzioni innovative per la piccola scuderia italiana. Specialmente al retrotreno vengono utilizzate nuove sospensioni a quadrilateri deformabili, innovative per le Osella dei primi anni '80. L'ingegnere Petrotta rivede anche il passo della monoposto che, nonostante la riduzione del serbatoio a 195 litri e la minore lunghezza del motore V6 rispetto al precedente V8, viene aumentato di circa 30 mm per dare più stabilità alla vettura sui circuiti veloci.
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OSELLA FA1H, Piercarlo Ghinzani Paul Ricard, GP di Francia 1986 |
Vengono riposizionate anche le masse radianti per migliorare la distribuzione dei pesi con l'intento di ottimizzare la trazione e l'inserimento in curva, ovviamente penalizzata dall'allungamento del passo. Con una nuova monoposto e un nuovo motore Enzo Osella punta a raddoppiare l'impegno della scuderia, iscrivendo al campionato due vetture affidate al solito Piercarlo Ghinzani e al giovane tedesco Christian Danner. Per ragioni non chiare, quando l'assemblaggio della nuova FA1H è già avviato, l'accordo fra Chiti ed Osella salta improvvisamente e così la scuderia di Volpiano deve ripiegare ancora una volta sui vecchi Alfa Romeo 890T turbo ed adattare in fretta e furia la FA1H ai vecchi motori.
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OSELLA FA1G, Christian Danner Montecarlo, GP di Monaco 1986 |
Tale imprevisto rallenta decisamente lo sviluppo della vettura che è pronta solo per il Gran Premio di Francia, ottava gara stagionale, dove viene affidata al veterano Ghinzani che rimedia un venticinquesimo posto in griglia, staccato di 6” dalla pole di Senna e davanti solo al suo nuovo compagno di squadra, il canadese Allen Berg che nel frattempo ha sostituito Danner al volante della vecchia FA1F. Purtroppo la vita agonistica della FA1H è molto breve perché nel Gran Premio successivo in Gran Bretagna viene affidata a Berg che, dopo aver ottenuto l’ultimo posto in griglia, rimane coinvolto in un incidente multiplo al via, da dove la FA1H ne esce irreparabilmente danneggiata. Non potendo più essere ricostruita, la scuderia Osella ne decreta la fine della sua carriera in Formula 1, durata solo due Gran Premi.
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OSELLA FA1G, Allen Berg Hungaroring, GP d'Ungheria 1986 |
Il resto della stagione continua con Ghinzani e Berg che utilizzano le precedenti versioni “F” e “G” della FA1. In occasione del Gran Premio d'Italia corso a Monza, la monoposto di Berg viene affidata all'italiano esordiente in Formula 1 Alex Caffi, che si qualifica in ultima posizione con un tempo di oltre 12” più lento della pole e in gara si piazza all'undicesimo e ultimo posto, con sei giri di ritardo dal primo. Anche nella stagione 1986 la piccola scuderia Osella colleziona una serie infinita di ritiri e solo quattro passaggi sotto la bandiera a scacchi. L'undicesimo posto conquistato da Ghinzani in Austria è il miglior risultato stagionale e a fine campionato la Osella, con zero punti all'attivo, conquista il dodicesimo posto in classifica costruttori davanti a Haas-Lola, AGS e Minardi solo grazie ai migliori piazzamenti.
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