Con il cambio dei regolamenti che prevedono il divieto di utilizzo dei turbo dal 1989, il team Benetton Formula preferisce passare già nel 1988 al motore aspirato abbandonando dopo solo una stagione l'utilizzo del nuovo V6 turbo Ford-Cosworth GBA-TEC. La scelta viene ovviamente presa di comune accordo con la Cosworth che già dal 1987 equipaggia in forma ufficiale le monoposto della scuderia anglo-italiana, dopo la fallimentare partnership con la scuderia di Carl Haas del 1986.
BENETTON B188, Thierry Boutsen
Spa-Francorchamps, GP del Belgio 1988
Il
nuovo propulsore riprende il progetto del DFZ da 3494cc che già
viene fornito a diverse scuderie, ma aggiornato alla nuova versione
DFR dall'ingegnere motorista della Cosworth
Geoff Goddard. Il nuovo DFR è dato in esclusiva alla Benetton ed è
dotato di 629 cv di potenza massima, grazie all'utilizzo di leghe più
sofisticate in grado di permettere al motore di girare a 11.000 rpm.
L'ingegnere capo della Benetton, Rory Byrne, si trova costretto a
rivedere completamente lo chassis della nuova Benetton
B188, monoposto che
costituisce un ulteriore passo della scuderia verso i vertici della
Formula 1. Il nuovo telaio infatti ora deve ospitare il più
voluminoso V8 da 3,5 litri al posto del piccolo V6 turbo da 1500 cc,
oltre che un serbatoio da 215 litri, il più grande tra quelli
montati sulle monoposto del 1988.
BENETTON B188, Alessandro Nannini
Jacarepaguà, GP del Brasile 1988
Byrne realizza comunque una vettura dinamica e performante che precorre i tempi di un anno, ottemperando già regolamenti che entreranno in vigore nella stagione successiva come la pedaliera posizionata dietro all'asse delle ruote anteriori. Per realizzare la B188 il tecnico sudafricano punta fortemente sul affinamento aerodinamico del corpo vettura con il musetto che, pur riprendendo le forme della precedente monoposto, è più lungo mentre il cofano motore nonostante le forme morbide e sinuose è sensibilmente più voluminoso e caratterizzato, come sulla B187, dalle grandi prese d'aria laterali.
BENETTON B188, Alessandro Nannini
Montrèal, GP del Canada 1988
Nonostante tutto, il passo della vettura è di 2690 mm, leggermente più corto di prima, mentre il peso scende di ben 40 kg grazie alle minori masse radianti del V8 aspirato. Caratteristica particolare della B188 è la collocazione del cambio, un manuale a sei marce di fabbricazione Benetton, che viene montato tra il motore e la trasmissione per meglio ripartire il peso complessivo. Nonostante l'handicap di potenza nei confronti dei motori turbo e sebbene di fronte al dominio incontrastato della McLaren, che nella stagione 1988 vince quindici delle sedici gare in programma, la Benetton coglie diversi piazzamenti e sale sette volte sul podio, ottenendo ben 39 punti che permettono alla scuderia di chiudere il campionato al terzo posto nella classifica costruttori, miglior risultato dalla nascita del team.
BENETTON B188, Thierry Boutsen
Spa-Francorchamps, GP del Belgio 1988
Contribuiscono all'ottima stagione i due piloti, con l'ormai affermato e costante Thierry Boutsen capace di ottenere il quarto posto nella classifica piloti, e il giovane italiano Alessandro Nannini, talento emergente che il direttore sportivo Peter Collins ha preso dalla Minardi per sostituire Teo Fabi. L'ottima B188 viene utilizzata, con i dovuti aggiornamenti, anche per le prime sei gare della stagione 1989, nelle quali riuscirà a conquistare altri 13 punti.
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