BMS DALLARA F188 Ford-Cosworth DFZ

   Nel 1983 Giuseppe Lucchini, imprenditore italiano originario di Brescia e appassionato di sport motoristici, dopo essere stato coinvolto nel Campionato Italiano Gruppo 6, con le vetture Osella del Team Mirabella Racing pilotate da Giorgio Francia, e successivamente nel Campionato del Mondo Endurance, decide di fondare una propria scuderia per vetture Gran Turismo chiamandola Brixia Motor Sport (BMS), adottando il nome latino originale della città di Brescia (Brixia), base operativa della scuderia. Nel 1987 la BMS partecipa al Touring Car Championship con una Alfa Romeo 75, seguita ufficialmente dalla casa milanese che però annuncia il ritiro ufficiale dalle corse a fine stagione, lasciando Lucchini senza una vettura ufficiale. Prende piede così l'idea di tentare un ingresso in Formula 1, appoggiandosi ad un'altra casa italiana in grado di costruire monoposto da corsa, la “Dallara” di Gian Paolo Dallara

 DALLARA F188, Alex Caffi
Montecarlo, GP di Monaco 1988

   Il costruttore emiliano possiede le qualità ricercate da Lucchini per realizzare una monoposto da Formula 1, realizzando già vetture per la Formula 3000, ma soprattutto ha una galleria del vento di proprietà, cosa non indifferente a fine anni '80. Tra i due nell'estate del 1987 viene siglato un accordo di collaborazione e da questa partnership nasce la nuova scuderia BMS Scuderia Italia con Vittorio Palazzini che assume il ruolo di direttore sportivo nella struttura bresciana, mentre le monoposto vengono assemblate nella sede Dallara di Varano de' Melegari in provincia di Parma. Per la Dallara questa non è la prima esperienza in Formula 1, avendo già realizzato nel 1970 il telaio per la De Tomaso 505 portata in pista da Pier Courage e gestita dal team “Frank Williams Racing Cars”, ma i 17 anni passati da allora equivalgono ad un'era geologica nel veloce mondo della Formula 1.

 DALLARA F188, Alex Caffi
Monza, GP d'Italia 1988

   Conseguentemente all'accordo tardivo, raggiunto solo a tarda estate, e alle strutture non pensate per costruire una Formula 1, la Dallara impiega più tempo del previsto per completare il suo prototipo e le prime prove vengono fatte utilizzando la monoposto Dallara 3087, una Formula 3000 dotata del vecchio motore Ford Cosworth DFV da 2993cc, sulla quale vengono provate le soluzioni che verranno poi utilizzate sulla definitiva Dallara F188. Per realizzare la F188 Gian Paolo Dallara si avvale dell'ingegnere Sergio Rinland, progettista di lunga fama e già progettista delle RAM dal 1983 all'85 lavorando al fianco di Gustav Brunner, per poi passare alla Williams dove ha collaborato con Patrick Head e Frank Dernie per realizzare la FW11, oltre cha aver lavorato con David North e John Baldwin sulla Brabham BT56. Nonostante tutte le esperienze precedenti il tecnico argentino realizza una vettura convenzionale, tipica Formula 1 degli anni ottanta con le sospensioni anteriori e posteriori pull-rod che permettono di avere un baricentro molto basso. Infatti sulla F188 questo aspetto è molto marcato e si nota bene osservando le pance laterali, più basse anche dei montanti delle ruote anteriori.

 DALLARA F188, Alex Caffi
Spa-Francorchamps, GP del Belgio 1988

   Avendo a disposizione una galleria del vento privata, Dallara cura molto la parte aerodinamica della 188 e questo si nota soprattutto nella zona anteriore, con un musetto molto basso ma anche decisamente stretto, forse il più esasperato sotto questo profilo tra le vetture del 1988, e nella complessa ala anteriore, una delle poche in questi anni ad essere biplano e con bandelle laterali molto basse. Al retrotreno la monoposto presenta l'immancabile rastrematura a collo di bottiglia e un cofano motore che segue quasi fedelmente le forme del V8 Ford-Cosworth DFZ, che spinge la vettura abbinato al cambio Hewland FGA a sei rapporti. Alla sua prima stagione la BMS Scuderia Italia non ha molte finanze e il ritardo nello sviluppo della F188 non permette alla squadra italiana di essere pronta per l'esordio del campionato in Brasile. Per via degli obblighi contrattuali con la FIA la scuderia deve comunque schierare almeno una vettura in ogni Gran Premio e così per la prima gara del mondiale, la squadra corre con la Dallara 3087 utilizzata per i test solo leggermente modificata per ottemperare agli obblighi dei regolamenti tecnici delle vetture di Formula 1. Il pilota della neonata squadra è l'italiano Alex Caffi, ex campione europeo di Formula 3 e con alle spalle un anno di Formula 1 al volante della Osella.

 DALLARA 3087, Alex Caffi
Jacarepaguà, GP del Brasile 1988

   La 3087 schierata dalla Scuderia Italia detiene così il record di essere l'ultima vettura a prendere parte ad un Gran Premio di Formula 1 equipaggiata con lo storico Ford-Cosworth DFV, impiegato per la prima volta nella massima serie nel 1967 montato sulle Matra di Beltoise e Servoz-Gavin. Come da previsione la 3087, guidata da Alex Caffi, non riesce a superare lo scoglio delle prequalifiche, girando ad oltre 18” dal tempo della pole. Dal secondo GP debutta la Dallara F188 e il resto della stagione è superiore alle aspettative con Caffi che riesce sempre a qualificarsi, tranne che in Canada, e su quattordici partenze vede per sette volte il traguardo ottenendo come miglior risultato il settimo posto in Portogallo.

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