La stagione 1988 per la Scuderia di Maranello si preannuncia come un'annata di transizione. Il nuovo regolamento prevede il divieto di utilizzare dalla stagione '89 i propulsori sovralimentati, il cui sviluppo, peraltro divenuto molto costoso, ha portato ad un'escalation prestazionale giudicata tale da compromettere la sicurezza delle corse. Vengono anche imposti nuovi parametri in termini di sicurezza, per le scuderie che utilizzano telai di nuova costruzione, con l'obbligo di montare la pedaliera dietro l'asse delle ruote anteriori. Questa normativa può essere derogata da chi utilizza i telai del 1987, mantenendo quindi la pedaliera in posizione avanzata. Per questi motivi i tecnici Ferrari decidono di concentrare i loro sforzi sullo sviluppo di una vettura del tutto nuova da mandare in pista solo nel 1989, la cui progettazione viene affidata al team privato diretto da John Barnard con base a Guildford in Inghilterra, mentre per il 1988 lo stesso team di tecnici si limita a lavorare sulla precedente vettura F1-87 progettata da Gustav Brunner, passato da questa stagione alla Rial, adattando minimamente il progetto alle nuove regole.
FERRARI F1 87-88, Gerhard Berger
Jacarepaguà, GP del Brasile 1988
Dal punto di vista meccanico la vettura, ribattezzata Ferrari F1-87/88C, risulta quindi pressoché identica a quella dell'anno prima, con un passo di 2800 mm e un peso di 540 kg, mentre la carrozzeria è leggermente più bassa e compatta ma sempre con linee morbide e arrotondate. Vengono leggermente modificate le ali sia all'anteriore che al posteriore, e si interviene anche sulla geometria delle sospensioni che, pur mantenendo il medesimo schema della precedente F1-87, modificano leggermente la carreggiata della monoposto, diminuita di 5 mm all'anteriore e aumentata altrettanto al posteriore. Fondamentalmente la F1-87/88C è una monoposto prestazionale e affidabile ma nulla può contro la McLaren-Honda MP4/4 che domina la stagione e non è mai veramente in grado di competere per le classifiche iridate, ottenendo solo una vittoria e una pole position.
FERRARI F1-87/88C, Gerhard Berger
Montecarlo, GP di Monaco 1988
La scelta prudente della Ferrari pone la vettura in condizioni d'inferiorità rispetto alla MP4/4, dotata di un nuovo telaio e del nuovo motore Honda progettato appositamente per ottimizzare la ridotta pressione di sovralimentazione, mentre la Ferrari utilizza l'ultima evoluzione del turbo V6 033E realizzato nella precedente stagione e con le sole modifiche relative alla pressione di sovralimentazione e ai consumi massimi di 155 litri, imposti dei regolamenti dell'88. Ad inizio stagione le raccomandazioni di Barnard, memore dell'esperienza fatta con i motoristi Porsche, di ridurre di 1000giri il regime di rotazione del motore riprogrammando la mappatura del motore per ottimizzare i consumi e compensare la perdita di potenza, non vengono seguite dai motoristi di Maranello che poco sopportano le ingerenze del tecnico telaista inglese che non lavora nella sede emiliana. Infatti il V6 turbo della Ferrari rimane il propulsore più potente del Circus con i suoi 720 cv, ma il problema del consumo assilla i due piloti, l'italiano Michele Alboreto e l'austriaco Gerhard Berger, nella prima metà della stagione obbligando più volte i due a rallentare negli ultimi giri per poter concludere le gare.
FERRARI F1-87/88, Michele Alboreto
Monza, GP d'Italia 1988
Emblematica la gara di Silverstone, dove Berger lotta con Senna per il primo posto fino al cinquantesimo giro, quando il ferrarista è costretto a rallentare per l'eccessivo consumo di carburante, rimanendo comunque senza benzina nell'ultimo giro e classificato al nono posto nonostante in quell'occasione disponesse della vettura più veloce. Solo dal Gran Premio di Germania, ottava prova stagionale, vengono apportate modifiche al propulsore seguendo i suggerimenti di Barnard con il risultato di un sensibile risparmio di carburante senza grandi perdite di potenza.
FERRARI F1-87/88, Gerhard Berger
Hockenheimring, GP di Germania 1988
Nella stagione 1988 la Scuderia Ferrari ottiene comunque 65 punti, 12 in più rispetto al 1987, e finisce seconda nella classifica costruttori pur se nettamente staccata dalla McLaren, ottenendo 1 vittoria, 3 secondi posti e 4 terzi. Gerhard Berger con 41 punti si piazza terzo in classifica piloti mentre Michele Alboreto è solo quinto con 24 punti. Durante la stagione i tecnici di Maranello lavorano anche su di un nuovo gruppo propulsore/cambio, installando su una “F1-87/88C” il nuovo motore aspirato V12 035.5 da 3494 cc abbinato al cambio semiautomatico a sette rapporti che equipaggerà la nuova vettura per il 1989 completamente progettata da John Barnard. Chiudiamo con una nota triste: nell'estate del 1988, e precisamente il 14 agosto, muore Enzo Ferrari, leader indiscusso e fondatore della storica scuderia di Maranello. La F1-87/88C detiene così anche il triste primato di essere la prima vettura ad aver vinto una gara di Formula 1 dopo la morte del Drake, l'11 settembre 1988 in occasione del Gran Premio d'Italia a Monza.
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