Il nuovo team March-Leyton House, fortemente voluto da Cesare Gariboldi e realizzato grazie alla collaborazione economica del gruppo giapponese Leyton House e alle risorse tecniche della March Engineering, conclude il suo primo anni di attività in Formula1 (1987) con un risultato tutto sommato buono. Le cure di Adrian Newey, che nella seconda metà del 1987 ha cominciato a lavorare sulla 871, si sono fatte sentire fin da subito e nel 1988 la direzione tecnica del team passa completamente nelle sue mani. Il tecnico inglese sostituisce Gordon Coppuck e Tim Halloway, i due ingegneri che si erano occupati della progettazione della monoposto che ha partecipato al campionato del 1987.
MARCH 881, Ivan Capelli
Montecarlo, GP di Monaco 1988
La mano di Newey per realizzare la nuova March 881 si vede immediatamente: la monoposto è un gioiellino a livello aerodinamico, con forme sinuose, molto rastremate e con uno scivolo estrattore posteriore capace di produrre un carico elevato, tanto da ridurre al minimo l'influenza dell'alettone posteriore a tutto vantaggio della velocità di punta e di percorrenza nelle curve veloci.
MARCH 881, Ivan Capelli
Monza, GP d'Italia 1988
Per capire quanto le forme della nuova 881 siano strette e affusolate, basta dire che i piloti titolari del 1988, il confermato italiano Ivan Capelli al quale viene affiancato il brasiliano Mauricio Gugelmin che non sono certo due piloti corpulenti, facciano fatica ad entrare nell'abitacolo della monoposto. Oltre ad avere forme affusolate, la nuova vettura creata da Newey ha un assetto particolarmente rigido, un indubbio vantaggio sulle piste con asfalto liscio ma che crea problemi sui circuiti con fondo irregolare. Per fare un esempio, sul lungo rettilineo del Casinò sulla pista di Montréal, le sollecitazioni sono talmente forti che lo stesso Capelli riferisce di perdere la vista per alcuni istanti a causa del dolore provocato dai violenti sobbalzi della vettura. Sulla pista di Detroit il pilota milanese si procura addirittura una frattura dopo aver perso il controllo della sua monoposto a causa dell'asfalto “cittadino” del circuito.
MARCH 881, Mauricio Gugelmin
Montecarlo, GP di Monaco 1988
Il telaio della 881 è un monoscocca in fibra di carbonio, con sospensioni push-rod all'avantreno e pull-rod al posteriore, sul quale viene montato il propulsore atmosferico della Judd, ancora nella versione CV in attesa del nuovo EV ancora in fase di sviluppo e che sarà riservato alla sola March Engineering. L'inizio della stagione 1988 è sotto alle aspettative per la scuderia di Bicester ma, una volta risolti i problemi di messa a punto e guidabilità del gioiellino creato da Newey, nella seconda parte del campionato i risultati cominciano ad arrivare grazie a Capelli capace di ottenere due podi, con ad un terzo posto a Spa-Francorchamps in Belgio e un secondo sul circuito di Estoril in Portogallo.
MARCH 881, Ivan Capelli
Spa-Francorchamps, GP del Belgio 1988
Grazie ai buoni risultati ottenuti con la 881 la scuderia Leyton House March Racing team conquista il sesto posto nella classifica costruttori, con ben 22 punti e Capelli si classifica settimo nella classifica piloti con 17 punti.
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