McLAREN MP4/5 Honda

   Per la stagione 1989 il team McLaren prende parte al Campionato del Mondo con la nuova MP4/5, confermando come piloti il brasiliano, Campione del Mondo in carica, Ayrton Senna e il francese Alain Prost. Da questa stagione i cambiamenti regolamentari impongono l'utilizzo di motori ad aspirazione atmosferica con un massimo di 3500 cc, mettendo al bando i motori turbo dominatori delle ultime stagioni, e il proseguire della collaborazione tra la McLaren e la Honda permette alla scuderia di Ron Dennis di avvalersi di uno dei migliori propulsori della stagione 1989. Il nuovo V10 RA109-E da 3490 cc, è infatti un propulsore molto evoluto in grado di erogare ben 710 cv e, al pari del nuovo Renault, il primo a tentare la via dei 10 cilindri.

McLAREN MP4/5, Ayrton Senna
Adelaide, GP d'Australia 1989

   L'idea del V10, una soluzione mai utilizzata fino ad ora per il timore delle vibrazioni, arriva dalla necessità di realizzare un plurifrazionato che abbia un buon compromesso tra la maggiore potenza del V12 e la maggiore compattezza del V8, conseguenza del minore spazio a disposizione nel vano motore a causa dell'arretramento degli abitacoli previsti dal nuovo regolamento tecnico. Da questa stagione oltretutto la Honda, dopo aver smesso di fornire anche la Lotus, si concentra in esclusiva sui bisogni della scuderia di Woking, assecondando ogni bisogno del direttore tecnico, il sudafricano Gordon Murray.

 McLAREN MP4/5, Alain Prost
Montecarlo, GP di Monaco 1989

   La nuova MP4/5 è un affinamento dell'eccezionale McLaren MP4/4 che ha letteralmente dominato la stagione '88, vincendo 15 gare su 16 (anche se le avrebbe vinte tutte, senza l'incidente di Senna a pochi giri dal termine del GP d'Italia). Sotto le direttive del già citato Gordon Murray lavora un'eccezionale squadra di tecnici, composta dai designer Steve Nichols e Neil Oatley che realizzano un nuovo telaio monoscocca in carbonio e kevlar derivato direttamente da quello della MP4/4, oltre che Pete Weismann, Tim Wright, Bob Bell e il nuovo arrivato Mike Gascoyne come Capo Aerodinamico. La carrozzeria ulteriormente affinata, con una diminuzione generale delle dimensioni grazie alla riduzione delle masse radianti necessarie ai motori turbo, si differenzia dalla precedente soprattutto per la ricomparsa della presa d'aria triangolare sopra la testa del pilota, necessaria per convogliare una maggiore quantità di aria al nuovo motore e che garantisce un lieve incremento di pressione alle alte velocità, aumentando la potenza erogata dal propulsore.

 McLAREN MP4/5, Alain Prost
Estoril, GP del Portogallo 1989

   Nella parte posteriore la carrozzeria ricopre tutta la meccanica e la rastremazione a collo di bottiglia è molto più accentuata rispetto a prima, con le fiancate che cominciano a stringersi appena dopo l'abitacolo per arrivare fino alla fine dello scivolo estrattore. Lo schema delle sospensioni riprende quelle pull-rod della MP4/4, mentre cresce leggermente il passo, ora di 2896 mm, per le maggiori dimensioni del V10 aspirato. Il cambio utilizzato per la prima metà stagione è lo stesso del 1988, un Weismann/McLaren longitudinale a 6 rapporti, mentre nella seconda metà stagione debutta il nuovo Weismann/McLaren sempre a 6 rapporti ma ora trasversale rispetto al motore che meglio si addice al nuovo propulsore atmosferico che ha un'erogazione più dolce della potenza rispetto al V6 biturbo. Il progredire delle altre scuderie, tutte indirizzate verso i canoni telaistici ed aerodinamici introdotti dalla McLaren con le ultime vetture della serie MP4, non permettono alla nuova MP4/5 di ripetere l'entusiasmante stagione precedente, nonostante solo in 6 casi la McLaren non sale sul gradino più alto del podio.

McLAREN MP4/5
Prost e Senna dopo l'incidente a Suzuka

   I due piloti infatti dominano la stagione, nonostante i continui scontri interni che culminano con il famoso contatto avvenuto al 46° giro del Gran Premio del Giappone, sul circuito di Suzuka, quando Senna porta un attacco a Prost che chiude malamente la porta con le due monoposto che si agganciano finendo nella via di fuga. Nonostante la vittoria ottenuta da Senna dopo una furiosa rimonta, a fine gara il brasiliano viene squalificato con la motivazione di essere ripartito grazie alla spinta dei commissari e di aver “saltato” la chicane, consegnando di fatto il titolo al francese. A fine stagione infatti Prost si laurea Campione del Mondo ottenendo 81 punti con 4 vittorie, 6 secondi posti e 1 terzo, mentre Senna arriva secondo totalizzando 60 punti con 6 vittorie e 1 secondo posto. La McLaren-Honda si aggiudica anche per la quinta volta nella sua storia, la quarta negli anni '80, il titolo costruttori con 141 punti.






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