Fare peggio della stagione 1986, per la piccola scuderia Osella, sembrava impossibile eppure nel 1987 viene registrato l'ennesimo record negativo con 17 ritiri su 17 partenze. L'italiano Alex Caffi, dopo aver debuttato sempre al volante di una vettura della scuderia torinese nel Gran Premio d'Italia a Monza nel 1986, viene scelto come unico pilota al quale viene affidata la nuova Osella FA1I che condivide la medesima base tecnica di tutte le precedenti Osella-Alfa Romeo, il cui ceppo originario rimane l'Alfa Romeo 183T del 1983.
OSELLA FA1I, Alex Caffi
Imola, GP di San Marino 1987
Per dare un cambio di passo alle sue vetture Enzo Osella affida a Ignazio Lunetta la direzione tecnica del team, sostituendo lo storico progettista Giuseppe Petrotta che fino ad ora si era occupato delle monoposto. Il nuovo tecnico si mette immediatamente a lavorare su un progetto completamente nuovo, che in seguito darà vita alla "FA1L", ma per la stagione '87 si occupa dell'ennesimo restyling della vettura FA1 arrivata alla versione “I”.
OSELLA FA1I, Alex Caffi
Montecarlo, GP di Monaco 1987
Le due FA1I da lui costruite sono molto simili alle precedenti, anche se hanno un passo accorciato di oltre sessanta millimetri, ora a 2800 mm, ed un nuovo disegno delle sospensioni, sia anteriori che posteriori. Viene notevole affinamento anche l'aerodinamica potendo utilizzare per la prima volta la galleria del vento, prima quella messa a disposizione da Giampaolo Dallara e poi in quella di Pininfarina.
OSELLA FA1I, Alex Caffi
Imola, GP di San Marino 1987
Nonostante le indubbie migliorie tecniche la monoposto soffre di una carenza di affidabilità preoccupante, avendo nell'ormai vecchio motore Turbo Alfa Romeo 890T il suo irrimediabile tallone d'Achille. Nonostante la riduzione a 4 bar di pressione massima per la sovralimentazione del motore, i 195 litri di benzina ammessi per completare tutta la gara non sono assolutamente sufficienti a soddisfare i fabbisogni dell'assetato propulsore milanese nato quando erano ancora ammessi i rifornimenti in gara e dotato ancora di una vecchia iniezione meccanica, assolutamente inadatta a gestire i consumi. In Osella sono quindi costretti a ridurre drasticamente la pressione di sovralimentazione con la potenza del motore che difficilmente supera i 600 cv.
OSELLA FA1G, Franco Forini
Monza, GP d'Italia 1987
Con queste premesse non stupisce dunque che la vettura non abbia mai visto la bandiera a scacchi in tutte le gare disputata, rimanendo tre volte senza benzina e collezionando in tutte le altre gare solo rotture di motore o guasti meccanici dovuti al cambio. Non vanno meglio nemmeno le occasionali presenze di due piloti debuttanti, l'italiano Gabriele Tarquini e lo svizzero Franco Forini, che in quattro occasioni portano in pista la precedente FA1G collezionando tre ritiri per rotture e una mancata qualificazione.
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