AGS JH25 Ford-Cosworth DFR

   Finito il campionato 1989, scarsissimo di risultati, e tramontata la suggestiva ipotesi dell'utilizzo del motore W12 di Guy Nègre montato su uno chassis della JH22 per essere collaudato in pista, la piccola scuderia Automobiles Gonfaronaises Sportives (AGS) si trova a dover affrontare la nuova stagione con sempre meno fondi a disposizione e soprattutto senza intravedere un minimo di luce in fondo al tunnel. Henri Julien, precedente proprietario della piccola scuderia francese, esce di scena dopo aver ricoperto il ruolo di presidente onorario nel 1989, passando completamente la proprietà del team al socio maggioritario Cyril de Rouvre che sposta la sede della società nel nuovo stabilimento adiacente al circuito di Le Luc, sempre però nelle vicinanze di Gonfaron.

AGS JH25, Gabriele Tarquini
Paul Ricard, GP di Francia 1990

   Solo nel gennaio del 1990 la “nuova” AGS può finalmente dedicarsi allo sviluppo della nuova monoposto JH25, il cui progetto viene affidato al tecnico francese Michel Costa che ha già lavorato in AGS come collaboratore di Christian Vanderpleyn, storico progettista da sempre al fianco di Henri Julien. Costantemente alla ricerca di nuovi capitali, de Rouvre trova un piccolo nuovo sponsor, il marchio di abbigliamento Ted Lapidus, oltre che una nuova partnership con la Oreca Racing, il cui fondatore Hugues de Chaunac diviene direttore sportivo del team.

AGS JH25, Yannick Dalmas
Monza, GP d'Italia 1990

   Ovviamente l'esiguo apporto finanziario del nuovo sponsor non è sufficiente e diventa emblematica la livrea delle monoposto AGS adottata nei Gran Premi di Brasile e Monaco, dove sul cofano motore compare una serie di punti interrogativi, come a chiedere “Chi vuole occupare lo spazio libero?”. Per il 1990 vengono confermati i piloti del 1989, l'italiano Gabriele Tarquini e il francese Yannick Dalmas, che devono disputare le famigerate pre qualifiche del venerdì, utilizzando per i primi due Gran Premi del campionato la vecchia JH24.

AGS JH24, Gabriele Tarquini
Interlagos, GP del Brasile 1990

   Solo a Imola in occasione della terza prova stagionale è pronta la nuova monoposto, piuttosto differente dalla precedente, almeno per quanto riguarda la veste aerodinamica, mentre a livello meccanico ricalca quasi fedelmente la JH24, a partire dal motore Ford-Cosworth DFR, dal telaio e dallo schema delle sospensioni. Costa abbandona le forme massicce create da Galopin e ritorna al passato disegnando una carrozzeria più filante e che ricorda da vicino la Leyton House, seguendo fedelmente le linee del telaio e del motore.

AGS JH25, Gabriele Tarquini
Estoril, GP del Portogallo 1990

   La livrea nera adottata nel 1990 rende la vettura molto elegante ma questo non basta per avere buone prestazioni e non stupisce il fatto che buoni piloti come Tarquini e Dalmas non vanno oltre qualche sporadica qualificazione, ottenute soprattutto nella seconda metà del campionato, senza risultati di rilievo se non il nono posto di Dalmas a Jerez, uno dei solo tre arrivi sotto la bandiera a scacchi ottenuto dalla JH25 nel 1990. 





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