Il 1990 per la squadra bresciana BMS Scuderia Italia di Giuseppe Lucchini è un deciso passo indietro rispetto al passato. Gli 8 punti raccolti con la F189 del 1989 infatti lasciano ben sperare per l'avvio della nuova stagione, anche perchè viene ingaggiato Christian Vanderpleyn, autore delle AGS capaci di ben figurare con Tarquini e Streiff nell'88 e '89, che sostituisce l'Ingegnere italiano Mario Tollentino. La direzione tecnica rimane sempre nelle mani di Gian Paolo Dallara, dai cui stabilimenti di Varano de' Melegari vicino a Parma escono le nuove monoposto F190 gestite in pista dalla Scuderia Italia.
BMS-DALLARA F190, Emanuele Pirro
Hungaroring, GP d'Ungheria 1990
Purtroppo il cambio del progettista non porta i frutti sperati, anzi le cose buone viste sulla precedente F189 vengono completamente oscurate dalle scelte del nuovo tecnico che, pur non apportando importanti modifiche alla monoposto, peggiorano sensibilmente le prestazioni della stessa. La 190 è una vettura molto semplice che mantiene il medesimo telaio monoscocca in fibra di carbonio e kevlar già visto sulla F189, sul quale trovano posto ancora il motore V8 Ford-Cosworth DFR abbinato al cambio di derivazione Hewland ma modificato dai tecnici Dallara.
BMS-DALLARA F190, Andrea de Cesaris
Monza, GP d'Italia 1990
Le uniche differenze rispetto alla F189 sono in un leggero incremento del passo e delle carreggiate per ottenere una maggiore impronta a terra e, in via teorica, un assetto più carico ma questa scelta non viene associata ad un corretto assetto delle sospensioni che portano così ad un peggioramento delle prestazioni. A livello estetico la linea filante e snella della F189 viene leggermente modificata con pance più massicce e un cofano motore che perde l'elegante linea retta della precedente versione.
BMS-DALLARA F190, Emanuele Pirro
Montecarlo, GP di Monaco 1990
Anche la parte finale delle fiancate viene sacrificata e rimossa per permettere un migliore deflusso dell'aria calda ad evitare le rotture, causa dei molti ritiri nel finale di campionato 1989. Per la nuova stagione la Scuderia Italia conferma il veterano pilota italiano Andrea de Cesaris al quale affianca il connazionale Emanuele Pirro, costretto però a saltare le prime due gare del campionato per problemi di salute e sostituito da Gianni Morbidelli.
BMS-DALLARA F190, Andrea de Cesaris
Spa-Francorchamps, GP del Belgio 1990
Come diceva Enzo Ferrari “Date a un bambino un foglio di carta, dei colori e chiedetegli di disegnare un'auto da corsa, sicuramente la farà rossa”, probabilmente questo non vale per le rosse monoposto di Lucchini e infatti le scarse prestazioni della F190 e la sua altrettanto scarsa affidabilità non permettono ai piloti di ottenere punti in campionato. Anche se quasi sempre qualificate per la gara della domenica, solo in 6 occasioni su 30 partenze le F190 riescono a raggiungere il traguardo, con il decimo posto di Pirro in Ungheria e di de Cearis in Italia come migliori risultati.
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