LARROUSSE-LOLA LC89 Lamborghini

   La deludente stagione '88 viene subito buttata alle spalle dall'Equipe Larrousse, avendo aggiunto a fine stagione un'ulteriore importante pedina alla squadra, il tecnico francese proveniente dalla Lotus Gérard Ducarouge che porta un giustificato ottimismo in vista del campionato 1989. Ducarouge assume il ruolo di direttore tecnico per la progettazione della nuova LC89.

LARROUSSE-LOLA LC89, Michele Alboreto
Hockenheimring, GP di Germania 1989

   Altra importante novità per la scuderia transalpina è rappresentata dal nuovo propulsore che da quest'anno equipaggia le vetture francesi, il V12 Lamborghini LE3512 da 3493 cc, progettato da Mauro Forghieri, ex ingegnere Ferrari e fautore di tante vittorie per la scuderia del cavallino. Conclusa la sua esperienza in Ferrari nel 1987, Forghieri si unisce alla Lamborghini come membro del consiglio di amministrazione e responsabile tecnico del team Lamborghini Engineering, una “divisione sportiva” fortemente voluta da Lee Iacocca. Il manager americano, a quel tempo CEO della Chrysler, è l'artefice dell'acquisizione dello storico marco emiliana di "Supercar" da parte della casa americana. Sotto la guida del direttore sportivo Daniele Audetto, un altro ex ferrarista, Forghieri progetta un motore aspirato V12 a 80° con quattro valvole per cilindro, capace di circa 600 cv.

LARROUSSE-LOLA LC88B, Yannick Dalmas
Jacarepaguà, GP del Brasile 1989

   Da questa stagione Gérard Larrousse rimane solo alla guida della sua scuderia, dopo che il 28 febbraio '89 il suo socio Didier Calmels commette un uxoricidio per il quale verrà condannato e sei anni di reclusione e, conseguentemente, “invitato” ad abbandonare la guida del team. Questa tegola viene però digerita velocemente dalla piccola scuderia francese e Gérard Ducarouge, con l'aiuto di Chris Murphy e Hans Fouche, proseguono senza sosta alla progettazione della nuova Larrousse-Lola LC89. Il telaio utilizzato è sempre un monoscocca in fibra di carbonio realizzato dalla Lola e progettato da Eric Broadley ma, viste le varie vicissitudini di inizio stagione, la nuova monoposto è pronta solo per la seconda gara stagionale. Per l'inizio del campionato in Brasile infatti viene ancora utilizzata la vecchia LC88 nella versione “B” sulla quale viene montato il V12 Lamborghini che essendo molto più voluminoso del V8 Ford-Cosworth richiede la completa asportazione del cofano motore.

LARROUSSE-LOLA LC89, Philippe Alliot
Montecarlo, GP di Monaco 1989

   Dalla seconda gara stagionale sul circuito di Imola debutta la nuova LC89 che presenta parecchie analogie con la precedente LC88B anche se viene completamente rivista la zona posteriore, soprattutto per quanto riguarda l'imponente cofano motore che segue le forme del V12 Lamborghini, e il musetto che ora è più affusolato. Nonostante le moderne sospensioni push-rod, le forme aerodinamiche decisamente armoniche e tutti gli aggiornamenti proposti da Ducarouge la nuova LC89 delude molto le aspettative, anche perchè il pesante V12 bolognese non riesce a superare la soglia dei 600 cv, decisamente troppo pochi per far fronte alla concorrenza dei propulsori Renault, Ferrari e soprattutto Honda.

LARROUSSE-LOLA LC89, Michele Alboreto
Spa-Fancorchamps, GP del Belgio 1989 

   La nuova monoposto, nelle mani dei confermati piloti francesi Philippe Alliot e Yannick Dalmas, non riesce ad ottenere risultati di rilievo tanto che da metà stagione in poi la scuderia francese deve affrontare lo scoglio delle prequalifiche. Dalmas viene addirittura appiedato dopo cinque mancate qualificazioni consecutive e sostituito prima dal debuttante connazionale Eric Bernard e poi dall'esperto pilota italiano Michele Alboreto. In gara la LC89 vede la bandiera a scacchi solo in cinque occasioni e Alliot conquista l'unico punto della stagione nel Gran Premio di Spagna. La scuderia Larrousse-Lola chiude così la sua terza stagione in Formula 1 con un risultato molto al di sotto delle aspettative, piazzandosi al quindicesimo posto nel Campionato Costruttori.





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