Sebbene la data ufficiale di nascita della Onyx Race Engineering sia il 1979, il suo embrione risale al 1973 quando Mike Earle e Greg Field cominciano a lavorare insieme per la scuderia Lec di proprietà del padre di David Purley, industriale dei frigoriferi. Per i tre anni successivi i due seguono Purley in Formula Atlantic, Formula 2 e Formula 5000, conquistando il titolo europeo di categoria del 1976. Quando Purley decide di affidare a Mike Pilbeam e non a Field il progetto per la costruzione di una vettura di Formula 1, i due decidono di mettersi in proprio, fondando dopo qualche tempo una nuova scuderia a Littlehampton, nel Sussex.
ONYX ORE-1, Stefan Johansson
Hungaroring, GP d'Ungheria 1989
La Onyx Racing Engineering, questo il nome del nuovo sodalizio, inizia a gareggiare in Formula 2 stringendo quasi subito una partnership con March per portare in pista Johnny Cecotto e Riccardo Paletti nella stagione 1980. Nel 1982 Earle e Field si affacciano anche in Formula 1 affidando allo spagnolo Emilio de Villota una March 821 gestita dal loro team ma il pessimo risultato di quel tentativo, con la vettura iscritta a cinque Gran Premi e mai in grado di superare le pre qualifiche, convincono Earle e Field a tornare in Formula 2, sempre proseguendo la collaborazione con March. Per il 1983 i due programmano un nuovo tentativo per partecipare al mondiale di Formula 1, questa volta con una loro vettura guidata da Riccardo Paletti, ma la morte del pilota italiano nel Gran Premio del Canada 1982 al volante di una Osella ridimensionano sensibilmente i programmi della Onyx, anche perchè gli sponsor che avrebbero dovuto sostenere le spese erano legati al pilota Milanese.
ONYX ORE-1, Bertrand Gachot
Montecarlo, GP di Monaco 1989
Greg Field preferisce lasciare la scuderia lasciando il comando al solo Mike Earle che negli anni successivi riesce ad ottenere buoni successi in Formula 2 e successivamente in Formula 3000, con diverse vittorie ottenute da piloti di tutto rispetto come Beppe Gabbiani, Christian Danner, Emanuele Pirro e soprattutto Stefano Modena che vince il campionato di Formula 3000 nel 1987. L'anno successivo è invece avaro di risultati ma nonostante ciò Earle decide di fare il grande passo per entrare in Formula 1, trovando nuovi finanziatori nell'inglese Paul Shakespeare, che acquista buona parte delle quote del team inglese, e nell'eccentrico miliardario belga Jean-Pierre Van Rossem, proprietario di Moneytron. Parte così l'avventura nella massima serie per il nuovo team Onyx Grand Prix, con Martin Dickson come team manager e con una buona dote finanziaria garantita dalle sponsorizzazioni di Marlboro e Moneytron.
ONYX ORE-1, Bertrand Gachot
Paul Ricard, GP di Francia 1989
La monoposto con la quale il team inglese si presenta al via del campionato è la Onyx ORE-1, concepita da Alan Jenkins, ingegnere con un passato in McLaren tra l'81 e l'86, e costruita intorno ad un classico telaio monoscocca in fibra di carbonio sul quale viene montato un motore V8 Ford-Cosworth DFR, preparato da Brian Hart. La nuova ORE-1 ha forme molto pulite e filanti con una decisa rastremazione al posteriore che Jenkins riprende dalle MP4 di Barnard sulle quali ha lavorato. Le vicissitudini vissute dal neonato team fanno però inesorabilmente dilatare i tempi e le due monoposto, affidate all'esperto svedese Stefan Johansson e al debuttante francese Bertrand Gachot, sono pronte solo pochi giorni prima dell'inizio del campionato. Le prime tre gare stagionali vengono così sfruttate dalla Onyx per mettere a punto la nuova ORE-1 e dalla quarta gara, in Messico, le cose cominciano a migliorare con Johansson che ottiene il ventunesimo posto in griglia. La nuova ORE-1 si rivela una buona macchina, veloce e facile da settare e nella fase centrale del campionato arrivano anche i primi risultati positivi con il solito Johansson capace di un quinto posto in Francia ed addirittura un terzo in Portogallo, rendendo positiva per il team inglese la prima esperienza nel grande circus.
ONYX ORE-1, Stefan Johansson
Hermanos Rodriguez, GP del Messico 1989
Nonostante i risultati tutto sommato soddisfacenti, la situazione però all'interno del team diviene in pochi mesi esplosiva con Van Rossem, personaggio difficilmente contenibile, che acquista le azioni di Shakespeare e diviene socio di maggioranza. A settembre Van Rossem licenzia Gachot per aver criticato la gestione del team e lo sostituisce con il promettente finlandese Jyrki Juhani Jarvilehto (J.J. Letho), mentre Mike Earle viene elegantemente “invitato” a lasciare la scuderia. Con queste rivoluzioni interne al team svanisce la magia e le ultime gare del campionato sono una serie di mancate qualificazioni, anche se la stagione di debutto si può ritenere più che positiva, con 6 punti conquistai e l'undicesimo posto nella classifica costruttori.
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