Era dal 1983 che la scuderia di Enzo Osella non presentava in pista una vettura completamente nuova ed originale. Per la stagione 1989 la nuova FA1M, seppure fortemente legata alla precedente FA1L, segna il definitivo distacco dal materiale Alfa Romeo, utilizzato dalla piccola scuderia Osella fin dal 1983, quando l'Autodelta di Carlo Chiti concede a Enzo Osella l'utilizzo del vecchio motore aspirato V12 1260 Alfa Romeo insieme a molti particolari meccanici delle vecchie Alfa 182. Negli anni successivi sempre i Turbo Alfa-Romeo hanno equipaggiato le monoposto dell piccola squadra di Volpiano, ma dal 1989 i nuovi regolamenti che escludono dallo schieramento i motori turbo, obbligano la scuderia Osella a tornare all'origine, montando il V8 Ford-Cosworth, sebbene ora si tratta del DFR da 3,5 litri di nuova generazione.
OSELLA FA1M, Nicola Larini
Estoril, GP del Portogallo 1989
Il telaio sul quale viene montato il motore del preparatore britannico è un nuovo chassis appositamente realizzato dalla piccola casa italiana su progetto dell'ingegnere, ex Ferrari, Antonio Tomaini, che già aveva realizzato la precedente FA1L. Lo scarso budget a disposizione della piccola scuderia italiana però si vede ampiamente nelle forme della nuova monoposto, che rimangono praticamente immutate rispetto alla vettura del 1988. Anche sotto la pelle, telaio a parte, non cambia praticamente niente, anche perchè già nell'88 era stato fatto uno sforzo economico non indifferente per realizzare una vettura con una base meccanica nuova e completamente diversa rispetto alle precedenti monoposto Osella.
OSELLA FA1M, Nicola Larini
Adelaide, GP d'Australia 1989
Il marchio Fondmetal, dell'industriale bresciano Gabriele Rumi, comparso timidamente già sulle carene della FA1L nel 1988, è ora il main sponsor e porta una discreta disponibilità economica al team Osella Squadra Corse. Tomaini può così permettersi di sviluppare il proprio progetto usufruendo di strumenti moderni che gli permettono di realizzare una discreta monoposto, seppure fortemente limitata dalle comunque scarse disponibilità finanziarie se paragonate ai budget delle grandi squadre.
OSELLA FA1M, Nicola Larini
Jacarepaguà, GP del Brasile 1989
La nuova FA1M è infatti leggermente più snella e filante rispetto a quella del 1988 dotata del vecchio motore turbo. Purtroppo l'elevato numero di vetture iscritte al campionato mondiale del 1989, ben 39, impone le prequalifiche, una tagliola difficile da superare. Per i due piloti ufficiali, gli italiani Nicola Larini e Piercarlo Ghinzani, si rivelano spesso uno scoglio insuperabile. Paradossalmente, una volta qualificata (tre volte con Ghinzani e sette con Larini) la vettura si rivela più che discreta ottenendo anche dei risultati decenti, come l'undicesimo posto in griglia di Larini in Spagna ed Australia ed il decimo in Giappone, ma il traguardo non viene mai raggiunto nemmeno in una occasione a causa dell'estrema fragilità della monoposto.
OSELLA FA1M, Piercarlo Ghinzani
Phoenix, GP degli Stati Uniti 1989
La FA1M verrà utilizzata ancora nelle prime due prove del 1990, pilotata dal francese Olivier Grouillard, subendo altri due ritiri.
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