WILLIAMS FW13B Renault

   Il debutto in gara per la Williams FW13 avviene nel finale di stagione 1989, e più precisamente nel fine settimana del Gran Premio del Portogallo corso sul circuito di Estoril, dove però i pochi collaudi fatti alla nuova monoposto fanno pagare dazio alla scuderia di Frank Williams, con entrambe le vetture costrette al ritiro. Dopo l'immancabile messa a punto della monoposto, nelle ultime due gare della stagione la FW13 mette in luce tutta la bontà del progetto di Patrick Head, Eghbal Hamidy ed Enrique Scalabroni, che però a fine stagione lascia il team inglese per approdare in Ferrari, ottenendo una vittoria e un terzo posto con Thierry Boutsen, e un secondo e un terzo con Riccardo Patrese, candidandosi come la vettura da battere per il 1990.

WILLIAMS FW13B, Thierry Boutsen
Montecarlo, GP di Monaco 1990

   In vista della nuova stagione ovviamente la scuderia di Grove non rivoluziona la FW13 ma la aggiorna semplicemente nella versione “B”, rivedendo la geometria delle sospensioni che mantengono comunque la configurazione push-rod, e nelle pance laterali leggermente più capienti per poter ospitare le masse radianti più grandi necessarie al propulsore V10 Renault, aggiornato alla nuova specifica RS2. Come sulla versione vista in pista nel finale del 1989, anche la FW13B ha il cofano motore che non ricopre integralmente tutta la parte posteriore della monoposto, come fatto ad esempio da Ferrari, McLaren e tante altre, ma lascia scoperte le sospensioni e la scatola del cambio, uno Hewland a sei rapporti rivisto dai tecnici Williams.

WILLIAMS FW13B, Riccardo Patrese
Monza, GP d'Italia 1990

   La FW13B si dimostra performante e affidabile, tanto che entrambi i confermati piloti del 1989, ottengono fin da subito buone prestazioni, con Patrese capace di ottenere la vittoria nel terzo Gran Premio stagionale a Imola e il suo compagno di squadra Boutsen in Ungheria, decima prova del campionato. Con il passaggio di Scalabroni alla Ferrari, Patrick Head individua in Adrian Newey il nuovo tecnico destinato a portare avanti il progetto FW14 in vista del 1991, e il suo arrivo a Grove a metà stagione porta ulteriore entusiasmo nel team che coglie una serie quasi ininterrotta di piazzamenti dalla nona gara del mondiale in poi.

WILLIAMS FW13B, Thierry Boutsen
Silverstone, GP di Gran Bretagna 1990 

   Nonostante due vittorie, altri due podi, svariati piazzamenti a punti, una pole, cinque giri veloci in gara e 57 punti conquistati dalla FW13B, la scuderia Williams chiude il campionato solo al quarto posto nella classifica costruttori, anche se l'opinione generale degli addetti ai lavori ritengono che la FW13B sia la macchina più veloce in griglia nel 1990, frenata forse dall'ancora poco potente motore francese. Infatti pur aggiornato alla specifica RS2 il V10 Renault, progettato da Bernard Dudot già padre del V6 Turbo degli anni '70, difetta ancora di circa 40 cv rispetto ai più potenti motori Ferrari e Honda. Secondo il parere generale poi l'unica cosa che non permette alla FW13B di lottare costantemente con le McLaren e le Ferrari per il titolo, è la mancanza di un vero top driver in grado di spingere al massimo le potenzialità della monoposto, qualità che né Patrese né Boutsen si ritenga possano vantare.

WILLIAMS FW13B, Thierry Boutsen
Interlagos, GP del Brasile 1990

   Proprio per questo motivo a fine stagione Frank Williams spinge per riportare Nigel Mansell a Grove. Durante un test privato, fatto da Mansell a stagione ormai terminata con la vettura di Boutsen, l'inglese richiede alcune modifiche soprattutto riguardo l'assetto delle sospensioni. La vettura così assettata nelle mani del pilota inglese migliora sensibilmente le sue prestazioni, confermando quanto ritenuto dall'opinione pubblica.




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