Chiusa la negativa esperienza fatta nel 1990 con il motore V12 Lamborghini 3512, nel dicembre dello stesso anno una cordata guidata da Peter Collins e Peter Wright rileva il team Lotus dalla famiglia Chapman. Il dilatarsi dei tempi per chiudere la trattativa, arrivata a conclusione solo due mesi prima dell'inizio del campionato '91, lascia il team inglese senza un'adeguata copertura finanziaria per affrontare la nuova stagione.
LOTUS 102B, Mika Häkkinen
Phoenix, GP degli Stati Uniti 1991
Di conseguenza la vettura schierata dalla scuderia britannica per la stagione 1991 è ancora la medesima 102 già utilizzata nel 1990. Abbandonato il V12 Lamborghini, il direttore tecnico Frank Dernie, i designer Mike Coughlan ed Enrique Scalabroni, appena arrivato dopo due anni trascorsi alla Ferrari, lavorano sul telaio della 102 per montare il V8 Judd nella versione aggiornata EV. Anche la poco affidabile componentistica alleggerita, necessaria sulla vettura dotata del pesante V12 italiano e causa della maggior parte dei cedimenti meccanici accusati sulle monoposto del 1990, viene completamente sostituita con una più classica ed affidabile. Nonostante questi importanti cambiamenti la nuova monoposto non viene considerata sufficientemente diversa dalla 102 da giustificare un cambio di denominazione, venendo chiamata semplicemente 102B.
LOTUS 102B, Julian Bailey
Montecarlo, GP di Monaco 1991
Il mantenere la stessa sigla per una nuova vettura non è una cosa nuova per la Lotus, infatti era già accaduto negli anni '60 quando la Lotus 25, guidata dall indimenticabile Jim Clark dal '62 al '65, nonostante le continue evoluzioni, aggiornamenti e rifacimenti ha mantenuto negli anni sempre la medesima sigla. Sulla scelta della scuderia inglese pesa soprattutto l'aggravamento della situazione finanziaria del team, che perde lo sponsor principale Camel, passato alla Benetton. Non avendo trovato un nuovo partner commerciale la vettura assume una livrea di base bianca con inserti nelle storiche tinte istituzionali verde-oro del Team Lotus, anche se durante la stagione vengono occasionalmente apposte le insegne di qualche sponsor minore.
LOTUS 102B, Mika Häkkinen
Montecarlo, GP di Monaco 1991
Per quanto riguarda i piloti, il debuttante finlandese Mika Hakkinen e l'inglese Julian Bailey, già pilota Tyrrell nel 1988, occupano i sedili lasciati liberi da Warwick e Donnelly. Fin dalle prime uscite è subito chiaro che la vettura non regge assolutamente il passo delle migliori vetture, con la sola eccezione del GP di San Marino dove entrambe le vetture arrivano a punti. La mancata qualificazione di Bailey nella gara successiva, sul circuito cittadino di Montecarlo, determina la sua sostituzione con il terzo pilota del team, il britannico Johnny Herbert, già sostituto di Donnelly nel 1990. A causa degli impegni di Herbert nella Formula 3000 il pilota tedesco Micheal Bartels viene chiamato durante le sue assenze, fallendo sempre la qualificazione.
LOTUS 102B, Johnny Herbert
Adelaide, GP d'Australia 1991
I 3 punti conquistati a Imola rimangono gli unici della stagione e la Lotus finisce il campionato al 10° posto in classifica. Nell'agosto del 1991 una 102 nella versione “C” viene utilizzata per testare il motore Isuzu V12 P799WE, derivato direttamente da un motore di serie e adattato per uso sportivo in vista di un ingresso nella massima serie della casa giapponese. Nonostante la potenza dichiarata dai tecnici giapponesi superiore ai 750 cv, nell'unico test effettuato in pista con Johnny Herbert al volante la monoposto si dimostra molto lenta, girando a oltre 6” dai tempi fatti registare delle McLaren presenti allo stesso test. Peter Collins decide così di non sprecare ulteriori preziose risorse per proseguire lo sviluppo del motore giapponese e la stessa Isuzu abbandona l'idea di un proprio ingresso in Formula 1.
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