Chiusa l'ottima stagione 1990 con il quinto posto nel Mondiale Costruttori, quello che rimarrà il miglior risultato delle ultime stagioni di presenza della Tyrrell in Formula 1, la storica scuderia inglese si appresta ad affrontare il 1991 con rinnovato spirito dettato soprattutto dalla fornitura semiufficiale dei motori Honda RA101E V10 dismessi dalla McLaren a fine 1990. Grazie all'accordo stretto tra Ken Tyrrell e Ron Dennis nel 1990 infatti i V10 giapponesi vengono forniti in esclusiva proprio alla storica scuderia di Ockham, nel Surrey anche se, nonostante sui propulsori venga riportato ancora in logo Honda, la messa a punto degli stessi è affidata alla società giapponese Mugen Motorsport.
TYRRELL 020, Stefano Modena
Spa-Francorchamps, GP del Belgio 1991
La Mugen viene fondata nel 1973 da Hirotoshi Honda, figlio del fondatore della Honda Motor Company, Soichiro Honda, e da Masao Kimura, e dal '91 gestisce lo sviluppo dei V10 Honda senza l'intervento diretto della casa madre. Il motore RA101E V10 infatti viene sensibilmente rivisitato dalla Mugen che solo per il 1991 mantiene il logo Honda, ribattezzandolo dal 1992 con il nome di Mugen MF351H. Per la stagione '91 l'innovativa e soprattutto competitiva Tyrrell 019 utilizzata nel 1990 viene solo leggermente rivista da Harvey Postlethwaite con il quale in questa stagione collabora George Ryton, che prende il posto di Jean-Claude Migeot che fa ritorno alla Ferrari. Come Postlethwaite e Migeot anche Ryton ha avuto un passato come tecnico della scuderia di Maranello, anche se non direttamente, lavorando nell'atelier britannico di Barnard quando questi era il direttore tecnico della Ferrari.
TYRRELL 020, Stefano Modena
Montecarlo, GP di Monaco 1991
La nuova Tyrrell 020 mantiene ancora l'innovativo muso rialzato ma di dimensioni più importanti rispetto alla precedente monoposto e soprattutto con linee più tese e squadrate che danno alla vettura un aspetto più “importante” e moderno. Anche al retrotreno si notano delle piccole differenze, dettate soprattutto dal dover installare su telaio il nuovo V10 Honda che ha ingombri e volumetrie decisamente diverse rispetto al precedente V8 Ford-Cosworth, soprattutto per quanto riguarda l'impianto di raffreddamento. Il reparto sospensioni rimane invece immutato e presenta l'ormai immancabile configurazione pull-rod sia all'anteriore che al posteriore, così come il cambio che è ancora uno Hewland a sei marce modificato direttamente dai tecnici Tyrrell. Nonostante le ottime premesse la nuova 020, affidata ancora al “fidato” pilota Honda Satoru Nakajima e al nuovo arrivato Stefano Modena, che prende il posto di Jean Alesi, delude le aspettative.
TYRRELL 020, Stefano Modena
Hungaroring, GP d'Ungheria 1991
L'installazione del nuovo propulsore Honda V10 infatti rompe i delicati equilibri di distribuzione dei pesi, completamente diversi da quelli che si avevano con il V8 Ford-Cosworth. Dopo due buoni piazzamenti a punti nella gara inaugurale a Phoenix, l'affidabilità diventa il tallone d'Achille della 020 che nonostante le buone prestazioni è spesso obbligata al ritiro. Modena in particolar modo è autore di alcune ottime prestazioni tanto che a Imola è obbligato al ritiro mentre occupa la terza posizione e a Montecarlo, dopo un ottimo secondo tempo in qualifica, riesce a mantenere la seconda posizione per 42 giri prima dell'immancabile ritiro. in Canada finalmente una soddisfazione con il solito Modena che si piazza secondo in una gara costellata però dai ritiri dei migliori. La scarsa competitività delle coperture Pirelli, ormai prossima al ritiro dalla massima serie e quindi non spinta a sviluppare nuove mescole, e il grave errore progettuale della monoposto, arrecano un handicap non indifferente alle vetture di Ken Tyrrell che, anche dopo aver in parte risolto il problema della distribuzione dei pesi, non sono in grado di reggere il peso della concorrenza.
TYRRELL 020, Satoru Nakajima
Hungaroring, GP d'Ungheria 1991
Nel finale di stagione la 020 ritrova competitività ma i risultati rimangono sotto le aspettative. Il solito Modena riesce a concludere a punti solo un'altra gara, il Gran Premio del Giappone corso sul circuito di Suzuka. A fine stagione la 020 totalizza 12 punti che consentono alla scuderia Tyrrell di piazzarsi sesta nel campionato costruttori, ma al vecchio Ken rimane il rammarico di non aver saputo sfruttare nel migliore dei modi la geniale trovata di Postlethwaite e Migeot che con il muso rialzato hanno aperto una via utilizzata fino ai giorni nostri.
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