FERRARI F1-91 (642)

   Dopo anni di crisi tecnica e di risultati deludenti, nel 1990 la Scuderia Ferrari ritrova la competitività e la via del successo, rimanendo in corsa per il titolo fino alla fine del campionato con Alain Prost. Visti gli ottimi risultati, per la stagione 1991 il direttore tecnico Steve Nichols e il progettista Jean-Claude Migeot non modificano di molto l'ottima F1-90 (641 seguendo la sequenza dei numeri di progetto dei telai) della stagione precedente, adeguandola semplicemente alle nuove normative che riguardano l'utilizzo di ali più piccole e soprattutto lo spostamento di tutti i serbatoi dei liquidi alle spalle del pilota, invece che nelle pance laterali come prevedeva l'originale progetto di Barnard.

FERRARI F1-91 (642), Alain Prost
Phoenix, GP degli Stati Uniti 1991

   Proprio questo spostamento dei pesi sarà il principale problema della nuova F1-91. Mentre altre scuderie, Williams su tutte, preferiscono progettare da zero le nuove monoposto per il 1991, la nuova Ferrari non viene rinnovata sotto il punto di vista del telaio, delle sospensioni e dell'aerodinamica. Si può dire che la F1-91 (642) nasce già “vecchia” in quanto figlia di un progetto di Barnard risalente al 1990 che prevedeva proprio nei serbatoi posti lateralmente al pilota, abbinati a sospensioni a barra di torsione, il perfetto bilanciamento dei pesi. Mantenendo invece il medesimo telaio e spostamento i serbatoi alle spalle del pilota si provoca un innalzamento del baricentro oltre che uno sbilanciamento generale della distribuzione dei pesi, modificando radicalmente l'assetto della vettura.

FERRARI F1-91 (642), Alain Prost
Montecarlo, GP di Monaco 1991

   Tutto questo infatti provoca un forte squilibrio del telaio che genera forti vibrazioni all'avantreno compromettendo la competitività della monoposto. In aggiunta a questo non vengono introdotte novità aerodinamiche, una su tutta il muso rialzato che ormai sembra la via maestra da seguire per trovare le prestazioni della vettura. Unica nota positiva della 642 è il performante motore 037 curato dal nuovo direttore dell'attività motoristica per la scuderia di Maranello, ruolo ricoperto da questa stagione da Claudio Lombardi. L'ingegnere piemontese è un'importante figura nell'universo Fiat, capace di progettare il motore Triflux che sulle Lancia Delta S4 ottiene numerosi titoli mondiali e, successivamente all'esperienza Ferrari, progettista del motore della Aprilia RSV4 con la quale la casa di Noale monopolizza il mondiale Superbike nei primi anni 2010.

FERRARI F1-91 (642), Jean Alesi
Jacarepaguà, GP del Brasile 1991

   Dopo la chiusura delle attività sportive Lancia nel mondiale rally il gruppo torinese dirotta Lombardi verso Maranello con l'intento di incrementare le prestazioni del già ottimo V12 036 per contrastare la concorrenza di Renault e Honda. Il nuovo 037 curato da Lombardi da questa stagione utilizza un'elettronica di nuova concezione, fornita dalla Magneti Marelli, che permette di raggiungere la potenza di 725 cv, potenza però non sfruttata per l'incapacità del telaio e delle sospensioni della 642 di scaricare a terra tale potenza. I piloti per la stagione 1991 sono il due volte Campione del Mondo Alain Prost, confermato dalla stagione precedente, affiancato dalla giovane promessa francese e nuovo arrivato in Ferrari, Jean Alesi. Nella prima gara stagionale, corsa sul circuito cittadino di Phoenix che mitiga fortemente le prestazione delle monoposto, la differenza con la concorrenza è minima tanto che Prost coglie un secondo posto e Alesi fa segnare il giro più veloce.

FERRARI 642 F1, Jean Alesi
Montecarlo, GP di Monaco 1991

   Le cose però cambiano sensibilmente con l'arrivo dei circuiti tradizionali e, nonostante il tentativo di correre ai ripari, modificando e allungando nella parte anteriore le fiancate oltre che riposizionando i radiatori nel tentativo di migliorare il bilanciamento, le gare seguenti sono segnate da ritiri e piazzamenti di poco conto. Solo sul cittadino di Montecarlo la 642 torna competitiva, con Alesi che ottiene un insperato terzo posto. I ritiri di entrambe le monoposto nei due successivi Gran Premi corsi oltreoceano, inducono la scuderia di Maranello a correre ai ripari e progettare una nuova vettura che debutta in Francia, al ritorno in Europa. La 642 nelle sei gare a cui partecipa ottiene un secondo posto con Prost a Phoenix e un terzo con Alesi a Montecarlo, oltre che altri tre piazzamenti a punti ma soprattutto costringe i due piloti a sette ritiri, tutti dovuti a cedimenti meccanici.







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