LARROUSSE-LOLA LC91 Ford-Cosworth DFR

   Dopo aver chiuso il campionato '90 in sesta posizione, con undici punti, ottenendo il miglior risultato della sua storia, durante l'inverno del '91 la squadra di Gérard Larrousse si vede temporaneamente annullati dalla FIA tutti i punti ottenuti nella stagione precedente per una presunta “falsa dichiarazione” sul design del telaio. Il team Larrousse infatti, anche se in buona fede, aveva iscritto le vetture LC90 dichiarando i telai come costruiti autonomamente, mentre erano forniti dalla inglese Lola. Grazie all'intervento di Ecclestone la squadra mantiene il proprio piazzamento in campionato, evitando quindi di dover partecipare alle prequalifiche ma soprattutto non perdendo i premi in denaro e i vantaggi economici sulle sovvenzioni per le trasferte, riconosciute alle squadre in base al piazzamento ottenuto nel campionato della stagione precedente.

LARROUSSE-LOLA LC91, Eric Bernard
Imola, GP di San Marino 1991

   Le preoccupazioni per Larrousse però non finiscono qui con la Espo Corporation, una delle società azionarie, che si ritira dal team poco prima dell'inizio della stagione, lasciando la piccola scuderia francese in una situazione finanziaria molto complicata. Oltretutto dopo due anni di collaborazione la squadra viene anche abbandonata dalla Lamborghini che preferisce fornire i propri motori alla Ligier. Larrousse è così obbligato a ripiegare sui motori V8 Ford-Cosworth DFR, rivolgendosi alla Hart per avere i propulsori utilizzati l'anno precedente dalla Tyrrell, passata in questa stagione ai motori Mugen Honda.

LARROUSSE-LOLA LC91, Eric Bernard
Montecarlo, GP di Monaco 1991

   La caotica situazione della piccola scuderia francese non consente novità importanti per la nuova stagione e così la nuova LC91 è solamente una semplice rivisitazione della LC90 utilizzata nella stagione precedente. Le poche modifiche apportate da Eric Broadley sulla nuova monoposto riguardano il telaio, per poter ospitare V8 Ford-Cosworth, e le sospensioni, necessarie per il nuovo set-up della monoposto, vista la nuova distribuzione dei pesi dovuta al motore più leggero e meno ingombrante. Le forme della nuova monoposto rimangono pressoché immutate anche se il cofano posteriore viene ulteriormente accorciato e soprattutto completamente aperto nella zona inferiore, lasciando a vista le sospensioni, gli scarichi e la scatola del cambio.

LARROUSSE-LOLA LC91, Aguri Suzuki
Phoenix, GP degli Stati Uniti 1991

   Cambia leggermente anche la veste grafica, pur mantenendo la caratteristica livrea multicolore del '90. Nel luglio del '91 Gérard Larrousse dichiara bancarotta, vendendo parte del proprio team al gruppo giapponese Central Park che cambia prontamente la livrea della monoposto inserendo il verde del proprio logo come colore predominante. La stagione viene comunque portata al termine con i due piloti titolari fin dal debutto a Phoenix, il francese Eric Bernard e il giapponese Aguri Suzuki, entrambi confermati dalla stagione precedente. Il giapponese è subito capace di un piazzamento a punti nella prima gara del campionato ma il resto della stagione è completamente da dimenticare con undici ritiri e quattro mancate qualificazioni. Non va meglio al francese, anche lui costretto al ritiro per ben undici volte, e che vede la bandiera a scacchi solo in due occasioni, conquistando anche lui un piazzamento a punti nel Gran Premio di Ungheria. Durante le prove del Gran Premio del Giappone, penultima prova del campionato, il pilota francese si rompe una gamba conseguentemente ad una uscita di pista, venendo sostituito nella gara successiva in Australia dal suo connazionale Betrand Gachot, scagionato dalla giustizia inglese dopo i fatti che lo hanno visto finire in carcere nel 1990.

LARROUSSE-LOLA LC91, Aguri Suzuki
Hungaroring, GP d'Ungheria 1991  

   Conseguentemente al fallimento di Larrousse, i contratti con la Lola per la fornitura dei telai e con la Hart per i motori vengono rescissi e nessuno dei due fornitori viene pagato. Anche un tentativo di fusione con l'altrettanto in difficoltà team AGS non va a buon fine lasciando la scuderia in una situazione di estrema incertezza, dopo aver chiuso la stagione all'undicesimo posto nella classifica costruttori con solo 2 punti iridati.





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