Nella stagione 1991 con la FW14 la Williams dimostra tutte le potenzialità dell'ottimo progetto partorito dalla fervida mente di Adrian Newey, giovane ingegnere arrivato nel 1990 alla corte di Sir Frank Williams. Solamente la scarsa affidabilità dell'innovativa monoposto non permette alla Williams di conquistare titoli nel '91 e così dalla stagione 1992 Frank Williams affida a Newey la completa gestione del reparto tecnico della scuderia, affiancato da Paddy Lowe per la parte elettronica e Eghbal Hamidy per l'aerodinamica, tutti sotto la direzione generale di Patrick Head, mentre arriva dalla Renault il responsabile dello sviluppo del V10 francese, Bernard Dudot. A Grove non dormono sugli allori e dopo aver progettato la monoposto più sofisticata ed efficace della stagione 1991, la migliorano ulteriormente dando vita alla sua evoluzione, la Williams FW14B del 1992.
WILLIAMS FW14B, Riccardo Patrese
Montecarlo, GP di Monaco 1992
La nuova monoposto è ancora affidata ancora ai due piloti confermati dalla precedente stagione, l'inglese Nigel Mansell e l'italiano Riccardo Patrese. La Renault fornisce alla scuderia inglese l'ultima evoluzione del proprio motore, il V10 RS4 da 3493 cc, con angolo delle bancate a 67°. il nuovo propulsore francese oltre ad essere più leggero della precedente versione è anche in grado di erogare l'incredibile potenza di 760 cv, facilmente scaricabile a terra grazie ad un sofisticato sistema di sospensioni elettroniche. Il miglioramento delle prestazioni motoristiche permette a Newey di realizzare una scocca che ricalca l’aerodinamica della precedente FW14 ma che abbina un telaio più rigido, compatto ed efficiente a soluzioni elettroniche all’avanguardia.
WILLIAMS FW14B, Nigel Mansell
Interlagos, GP del Brasile 1992
A prima vista la veste aerodinamica della FW14B presenta poche novità rispetto alla vettura del '91, con la principale differenza visibile sul lato superiore del muso, leggermente più lungo di prima, dove si notano un paio di sporgenze sopra le aste di spinta degli ammortizzatori che contengono la tecnologia delle sospensioni attive. Le fiancate sono ancora lunghe e rastremate nella zona posteriore a formare il classico profilo a collo di bottiglia. Le principali novità sono però sotto la carrozzeria, con un'elettronica molto sofisticata. Oltre al cambio semiautomatico già presente sulla FW14 del '91 e che ha dato qualche problema di gioventù nelle prime gare del campionato, si avvale ora di innovativi sistemi di aiuto alla guida come il controllo di trazione e per alcune gare anche l’ABS. La vera “perla” della FW14B sono però le sospensioni attive sviluppate da Adrian Newey e Paddy Lowe, un sistema che rileva tutti i movimenti della vettura in fase di rollio e beccheggio, costituito da due molle anteriori ed una posteriore con attuatori idraulici che regolano l’altezza della monoposto rendendola costante nelle varie sezioni di ogni pista ottimizzando la tenuta di strada nelle varie situazioni.
WILLIAMS FW14B, Nigel Mansell
Imola, GP di San Marino 1992
Il vantaggio maggiore delle sospensioni attive Williams si ha nei primi giri a gomme fredde quando la superiorità della nuova creazione di Newey è tale da permettere ai piloti Williams di tenere un ritmo gara di 2” inferiore alle migliori vetture avversarie. La monoposto così equipaggiata è talmente avveniristica e nettamente superiore alle vetture della concorrenza da essere soprannominata “la vettura venuta da un altro pianeta”. Le prestazione della FW14B sono impressionanti e anche sul giro secco la monoposto è imbattibile conquistando per ben 15 volte su 16 la partenza al palo. Nelle prime 12 gare del campionato Nigel Mansell sale per ben 8 volte sul gradino più alto del podio e per 3 sul secondo, con un unico ritiro in Canada quando comunque si trovava al comando della gara. A campionato già vinto ottiene poi un'altra vittoria nell'ultima parte di stagione e conquista il titolo con 108 punti, arrivando sempre primo o secondo in tutte le occasioni in cui ha visto la bandiera a scacchi.
WILLIAMS FW14B, Riccardo Patrese
Imola, GP di San Marino 1992
Il suo compagno di squadra Riccardo Patrese, pilota di vecchia scuola, poco si adatta invece alle nuove sospensioni riuscendo comunque a conquistare 56 punti che gli consentono di piazzarsi secondo in campionato ottenendo 1 vittoria, 6 secondi posti e 2 terzi. Ovviamente il titolo costruttori è facilmente conquistato dal team Williams-Renault con 164 punti, 65 in più della McLaren che si classifica seconda.
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