ANDREA MODA S921 Judd

   Nel settembre 1991 l'imprenditore calzaturiero italiano Andrea Sassetti, titolare del marchio Andrea Moda, decide di investire nel mondo dell'automobilismo al fine di promuovere la propria attività, come già avvenuto con successo con il gruppo tessile Benetton. La cessata attività in Formula 1 del team Coloni è l'occasione giusta per Sassetti che rileva il materiale, e parte del personale della scuderia umbra, per creare una propria squadra corse a cui attribuisce il nome della sua azienda iscrivendola al mondiale 1992 come Andrea Moda Formula. In previsione del debutto iridato, Sassetti si accorda con la Judd per ottenere una fornitura dei motori GV V10 e commissiona alla Simtek Research, una società di consulenza ingegneristica fondata nel 1989 da Max Mosley e Nick Wirth, il progetto di una vettura. Il progetto viene affidato all'ingegnere francese Michel Costa, che già ha collaborato con Coloni nel 1989, mentre Nick Wirth, che ricopre il ruolo di direttore tecnico, riprende alcuni studi realizzati nel 1990 dalla stessa Simtek per un eventuale ingresso nella massima serie della BMW, mai tradottisi in pratica, adattandoli alle regole in vigore nel '92.

ANDREA MODA S921, Perry McCarth
Montecarlo, GP di Monaco 1992

   I tempi di realizzazione della nuova monoposto si allungano ben oltre il previsto e la squadra si presenta al via della stagione in Sud Africa con due vetture di transizione, costruite in tempi ristretti assemblando al vecchio telaio Coloni C4 un retrotreno di fabbricazione Dallara al quale viene adattato il V10 Judd. Queste monoposto vengono chiamate Andrea Moda C4B e affidate ai due piloti italiani Alex Caffi e Enrico Bertaggia. Dopo aver portato a termine solo pochi giri nelle prove libere straordinarie del giovedì, le due vetture vengono squalificate a seguito del mancato pagamento da parte di Sassetti della tassa di iscrizione richiesta alle nuove squadre di Formula 1. L'imprenditore italiano si riteneva esente da tale tassa, credendo erroneamente di aver "ereditato" i diritti della Coloni. Nella seconda gara stagionale in Messico è invece un ritardo nelle spedizioni del materiale in arrivo dall'Europa, dovuti probabilmente a mancati pagamenti, a impedire ai meccanici di assemblare la vettura che non può quindi nemmeno uscire dai box. Dopo questi due spiacevoli episodi il clima di tensione all'interno del team sfocia nel licenziamento dei due piloti, conseguentemente a dichiarazioni “non pertinenti”. I sostituti sono il brasiliano Roberto Moreno e il debuttante pilota inglese Perry McCarthy. Finalmente ad inizio aprile, in occasione del GP del Brasile, la Andrea Moda Formula riesce a presentarsi a ranghi completi e soprattutto con la nuova monoposto pronta al debutto.

ANDREA MODA S921, Roberto Moreno
Montecarlo, GP di Monaco 1992 

   La S921, così si chiama la nuova Andrea Moda, è la classica vettura costruita in economia e in un contesto di grave disorganizzazione. Negli annali é considerata una delle vetture meno competitive che abbiano mai solcato i circuiti di Formula 1. Le sue forme sono piuttosto convenzionali, con un musetto spiovente e le fiancate con il classico profilo a cassa di violino, senza soluzioni originali o aiuti elettronici ma soprattutto con prestazioni decisamente scarse che scontano gli evidenti limiti tecnici dei mezzi a disposizione del piccolo team. L'unico pilota presente in Brasile è Roberto Moreno in quanto a McCarthy non è ancora stata concessa la superlicenza FIA, e il suo miglior tempo è di ben 18” più lento rispetto a quello marcato dall'ultima vettura qualificata. Le difficoltà di McCarthy per ottenere la superlicenza spingono Sassetti verso il suo allontanamento per richiamare Bertaggia, dotato anche di sponsor personali. Il regolamento in vigore però consente alle scuderie soltanto due sostituzioni dei piloti durante tutto l'anno, di cui la piccola scuderia italiana ha già usufruito appiedando Caffi e Bertaggia nel precedente Gran Premio. McCarthy viene quindi confermato e dal successivo Gran Premio di Spagna anche la seconda S921 può scendere in pista, anche se la delusione di Sassetti per non averlo potuto sostituire è tale che l'imprenditore chiede al personale tecnico di concentrare gli sforzi su Moreno, praticamente disinteressandosi della seconda guida.

ANDREA MODA S921, Perry McCarthy
Montecarlo, GP di Monaco 1992 

   Le prestazioni della monoposto, aerodinamicamente inefficiente e meccanicamente fragile, sono assai modeste. l'Andrea Moda riesce a superare le prequalifiche solo a Montecarlo, dove Moreno ottiene l'ultimo tempo utile e può così partecipare alla gara, nella quale tuttavia si ritira dopo appena 11 giri per problemi al motore. Nelle settimane successive la situazione del team peggiora ulteriormente con la scarsità di fondi e di materiale che non consentono un adeguato sviluppo della vettura. Il team è oltretutto perennemente sotto organico e non di rado Sassetti si trova costretto a chiamare il personale del suo calzaturificio per integrare quello della scuderia. A queste difficoltà si aggiungono anche errori finanziari e operativi, come in Canada dove il ritardo dei pagamenti alla Judd lascia le monoposto prive di motore con il solo Moreno che riesce poi a scendere in pista, grazie a un propulsore prestato dalla Brabham, anche se ottiene un crono di oltre 20” più lento dell'ultimo dei qualificati. In Francia i camion della squadra non raggiungono il circuito a causa di uno sciopero degli autotrasportatori transalpini, contro il quale peraltro tutte le altre squadre si sono cautelate con deroghe “ad hoc”. In Gran Bretagna poi la povertà dei mezzi disponibili è alla base del curioso fatto avvenuto nelle prequalifiche, quando McCarthy si vede costretto a scendere in pista utilizzando gomme da pioggia, le uniche a disposizione della squadra, durante un afoso giorno di sole.

ANDREA MODA S921, Roberto Moreno
Montecarlo, GP di Monaco 1992

   Nelle successive gare, in Germania e Ungheria, McCarthy non scende nemmeno in pista e la parabola del team si conclude durante il weekend del successivo Gran Premio del Belgio, nel corso del quale Sassetti viene prelevato nel paddock dalla polizia belga, con un mandato di cattura internazionale spiccato dall'Italia in seguito ad un'accusa di false fatturazioni relative alla sua attività imprenditoriale. Di conseguenza, nel successivo appuntamento a Monza, la squadra si presenta ma viene squalificata dal mondiale di Formula 1 con l'accusa di aver danneggiato la reputazione dello sport automobilistico.




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