La stagione 1991 si è chiusa in modo a dir poco soddisfacente per il neonato team di Eddie Jordan con la conquista del quinto posto nel campionato costruttori e, di conseguenza, l'approccio al '92 è vissuto con fermento dalla squadra irlandese. Nonostante gli ottimi risultati la situazione finanziaria del team rimane piuttosto critica con i due sponsor principali, la 7-Up che fa parte del gruppo Pepsi e la Fujifilm, che preferiscono lasciare la scuderia. Le ottime doti manageriali di Eddie Jordan non si smentiscono e in men che non si dica la livrea delle sue monoposto viene immediatamente dipinta con i colori del nuovo sponsor, l'azzurro-blu della sudafricana Sasol (Suid Afrikaanse Steenkool en Olie), azienda petrol chimica che opera anche nel settore dell'estrazione mineraria oltre che in quella della produzione di prodotti petroliferi, e con il bianco della Barclay, brand della British American Tobacco.
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JORDAN 192, Stefano Modena Montecarlo, GP di Monaco 1992 |
I fondi ottenuti dalla nuova sponsorizzazione permettono alla piccola scuderia irlandese di ampliare ulteriormente la nuovissima struttura del team costruita a due passi dalla pista di Silverstone, oltre che aumentare il numero di addetti che ora passa le cinquanta unità. Nonostante tutto la nuova Jordan 192 è poco più che un'evoluzione della monoposto precedente, sviluppata sempre sotto la direzione tecnica dell'ingegnere nordirlandese Gary Anderson, al fianco del quale lavora ancora il fidato ingegnere inglese Mark Smith che si occupa delle sospensioni e della trasmissione delle vetture progettate da Anderson fin dai tempi delle Reynard di Formula 3000. Anche l'inglese Andrew Green, attualmente direttore tecnico di Aston Martin Performance Technology oltre che essere stato anche Direttore Tecnico della squadra di Formula 1 nel 2021, è presente nello staff di tecnici Jordan con il ruolo di responsabile per la progettazione strutturale della vettura.
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JORDAN 192, Mauricio Gugelmin Hermanos Rodriguez, GP del Messico 1992 |
Se da un punto di vista del telaio la nuova Jordan 192 ricorda molto da vicino l'ottima 191, una particolare attenzione viene dedicata al miglioramento dell'efficienza aerodinamica e della struttura delle sospensioni, non ancora dotate dei più moderni aiuti elettronici utilizzati dalle squadre di vertice vista la mancanza delle risorse necessarie per effettuare un investimento così oneroso. Il gran lavoro svolto da Smith per riprogettare le sospensioni è dovuto al cambio di motorizzazione. Eddie Jordan infatti, rimasto poco soddisfatto dal fatto che, nonostante il costoso contratto con Ford, alla sua scuderia non fossero stati messi a disposizione nel corso della stagione 1991 gli stessi elementi evolutivi forniti alla Benetton, decide di interrompere il rapporto con lo storico motorista e di adottare il molto meno costoso propulsore V12 OX99 della Yamaha, con la quale firma un contratto di fornitura gratuita ed esclusiva della durata di quattro anni. Viene sostituito anche il vecchio cambio a sei rapporti di derivazione Hewland con uno completamente nuovo sempre a sei rapporti ma semiautomatico e progettato in casa da Smith.
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JORDAN 192, Stefano Modena Imola, GP di San Marino 1992 |
Il cambio di fornitura del motore avviene però a stagione '91 ampiamente conclusa, quando i tecnici hanno già iniziato a lavorare alla nuova monoposto del '92, creando così non pochi problemi per le maggiori dimensioni del nuovo propulsore ma soprattutto per il maggior peso, quantificabile in circa 30 kg. Ciò costringe a rivedere frettolosamente il bilanciamento della monoposto e la fluidodinamica interna della vettura, spostando il propulsore in posizione leggermente più avanzata rispetto alla 191. La scelta della partnership con la Yamaha purtroppo per il Sasol Jordan Team si rivela completamente sbagliata. Il V12 giapponese, mal concepito, non molto potente e molto fragile, si rivela il vero tallone d'Achille della 192. I due piloti titolari per la stagione '92, l'italiano Stefano Modena e il brasiliano Mauricio Gugelmin, devono combattere con una monoposto difficile da settare e dalle prestazioni sensibilmente inferiori a quelle dalla 191. Nel corso del campionato la 192 in ben 23 occasioni non vede la bandiera a scacchi, con l'italiano che addirittura riesce ad arrivare alla fine della gara per la prima volta solo in Belgio, dodicesima gara stagionale. Va leggermente meglio al brasiliano che arriva al traguardo in cinque gare, senza tuttavia ottenere piazzamenti a punti.
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JORDAN 192, Mauricio Gugelmin Monza, GP d'Italia 1992 |
L'unico punto del '92 la Jordan lo raccoglie nell'ultima gara del campionato, in Australia, dove Modena riesce ad arpionare un ormai insperato sesto posto, permettendo alla squadra di classificarsi all'undicesimo posto del campionato costruttori, ben al di sotto delle aspettative soprattutto dopo l'ottima stagione del debutto nel '91. A fronte di tale magro bottino, Eddie Jordan risolve anzitempo il contratto con Yamaha, accordandosi per la stagione 1993 con il motorista britannico Brian Hart per la fornitura del suo V10.
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