LIGIER JS37 Renault

   Dopo due anni disastrosi chiusi senza raccogliere punti e finito il 1991, anno di transizione con l'utilizzo provvisorio del V12 Lamborghini, per la scuderia transalpina di Guy Ligier la stagione 1992 si prospetta come quella della rinascita vista la disponibilità di un motore decisamente migliore dei precedenti, il potente V10 Renault. E' anche vero però che il propulsore Renault non è l'ultimo RS4 utilizzato dalle Williams, ma la versione RS3 del 1991 aggiornato e preparato dalla Mecachrome. Il costo dell'operazione è notevole, circa 12 milioni di dollari, e questo lascia alla scuderia francese ben poco margine di manovra per progettare una nuova monoposto che possa essere all'altezza del potente V10 francese.

LIGIER JS37, Thierry Boutsen
Montecarlo, GP di Monaco 1992

   Il telaio infatti viene solamente rivisto leggermente da Frank Dernie, prima del suo passaggio alla scuderia Benetton Formula, per poter ospitare il nuovo V10 Renault. Un grande contributo alla realizzazione della JS37 viene dato anche da Gérard Ducarouge e da Loïc Bigois che sfruttano i dati della ricerca aerodinamica ricavati dal modello utilizzato in galleria del vento dal progetto mai nato della Reynard F1. La nuova monoposto presenta l'ormai immancabile musetto rialzato, con una forma decisamente tozza, e un ala anteriore a tutta larghezza con la nervatura centrale in stile Jordan. Le fiancate hanno dimensioni piuttosto importanti e finiscono con la classica rastrematura verso lo scivolo posteriore.

2 LIGIER JS37, Erik Comas
Hermanos Rodriguez, GP del Messico 1992

   Abbinato al V10 Renault, in versione RS3B ad inizio stagione e aggiornato alla specifica “C” dal Gran Premio d'Ungheria di metà agosto, troviamo il cambio semiautomatico a sei rapporti della X-Trac modificato dai tecnici Ligier. Le sospensioni non dispongono di ausili elettronici e presentano sia all'anteriore che al posteriore una configurazione push-rod con doppi ammortizzatori forniti dalla Thyssen Krupp Bilstein, azienda tedesca presente fin dagli anni '80 con i propri componenti sulla maggior parte delle auto da Rally.

LIGIER JS37, Thierry Boutsen
Magny-Cours, GP di Francia 1992

   Nel corso dell'inverno anche il campione francese Alain Prost, che ha lasciato la Ferrari prima della fine del campionato '91 non senza polemiche, prova in diverse sessioni la nuova JS37 sul circuito di Estoril in Portogallo ma visto il livello solo discreto della vettura, non certo all'altezza delle migliori concorrenti, opta definitivamente per un anno sabbatico declinando l'offerta di Guy Ligier per diventare la prima guida della sua scuderia. Vengono così confermati i due piloti del '91, il francese Erik Comas, ex campione di Formula 3000, e il belga Thierry Boutsen, eterna promessa mai del tutto esplosa. Nonostante la presenza sotto al cofano del miglior motore dei primi anni '90, che concede alla Ligier una boccata di ossigeno in grado di spostare le monoposto dal fondo al centro dello schieramento, la JS37 è comunque scadente dal punto di vista aerodinamico e meccanico, tanto da richiedere un intervento già dopo la seconda gara del campionato per migliorare la stabilità e la maneggevolezza.

LIGIER JS37, Alain Prost
Estoril, test privati 

   Nonostante tutto le prestazioni della JS37 sono abbastanza soddisfacenti soprattutto nel giro singolo dove più volte i due piloti ottengono la partenza nelle prime cinque file. In gara le cose vanno leggermente peggio soprattutto per Boutsen costretto a combattere con i problemi di affidabilità della JS37 che lo costringono al ritiro in ben nove occasioni. Nella prima metà del campionato invece il giovane Comas vede quasi sempre la bandiera a scacchi ottenendo anche il sesto posto nel Gran Premio del Canada, che porta 1 punto alla scuderia francese e che spezza un digiuno che durava da 48 Gran Premi. Grazie a pochi altri piazzamenti a fine stagione la scuderia Ligier totalizza 6 punti, classificandosi settima nella classifica costruttori.





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