Alla fine della stagione 1991 dopo che Akira Akagi, proprietario della scuderia Leyton House e presidente dell'omonimo gruppo, resta coinvolto nello scandalo della Fuji Bank con il conseguente arresto, il finanziere giapponese è costretto ad abbandonare il suo impegno in Formula 1 e la scuderia si trova costretta a cambiare nome e assetto societario in vista della stagione successiva. Grazie all'intervento di una cordata di imprenditori composta dall'ex socio in affari di Akagi, Ken Marrable, e da John Byfield, Tony Birchfield, Henny Vollenberg oltre che dal designer austriaco Gustav Brunner, la scuderia inglese rimane in vita assumendo nuovamente la denominazione di March F1 Team, anche se nulla ha ormai più a che fare con la March Engineering fondata nel lontano 1969 da Max Mosley, Alan Rees, Graham Coaker e Robin Herd.
MARCH CG911B, Karl Wendlinger
Spa-Francorchamps, GP del Belgio 1992
Con pochissimi fondi a disposizione la nuova scuderia inglese schiera per la stagione '92 la medesima monoposto già utilizzata nel '91 dall'allora team Leyton House, mantenendo la caratteristica livrea azzurra anche se completamente libera da partners commerciali. Nel corso della stagione qualche piccolo sponsor locale pone il proprio nome sulla vettura, portando comunque un limitato aiuto economico alle sempre più vuote casse del team inglese. La CG911, progettata per la stagione '91 da Chris Murphy sotto la direzione tecnica di Gustav Brunner, viene solo leggermente aggiornata alla versione “B”, mantenendo inalterato il telaio monoscocca in fibra di carbonio, così come le sospensioni in configurazione push-rod sia all'anteriore che al posteriore e il passo di 2790 mm.
MARCH CG911B, Karl Wendlinger
Montecarlo, GP di Monaco 1992
Anche il motore Ilmor 2175A, un V10 da 680 cv a 13.000 giri/min e con dimensioni e peso particolarmente contenuti, è lo stessa della precedente stagione ma con la differenza che la scuderia di Bicester ora non ha più l'esclusiva dell'utilizzo di tale propulsore ma deve condividerlo con la Tyrrell, scuderia che nel '92 surclassa come prestazioni e risultati proprio la diretta rivale March. Il pilota di punta, l'italiano Ivan Capelli, parte in direzione Ferrari e il suo posto di prima guida viene preso dall'austriaco Karl Wendlinger, sostenuto economicamente dalla Mercedes e già alla guida della CG911 nelle ultime due gare del '91. Al suo fianco viene assunto, più per ragioni di marketing che non per meriti sportivi, il debuttante pilota francese Paul Belmondo, figlio del noto attore Jean-Paul.
MARCH CG911B, Jean-Paul Belmondo
Hermanos Rodriguez, GP del Messico 1992
La monoposto, senza particolari modifiche rispetto alla versione precedente, rimane molto mediocre anche se nelle mani di Wendlinger è capace di buone prestazioni soprattutto nel giro singolo, permettendo alla scuderia di schierarsi più volte nelle prime cinque file. Discorso inverso invece in gara dove emergono tutti i limiti prestazionali e di affidabilità della vecchia CG911, che permette al pilota austriaco di ottenere solo un risultato valido, il quarto posto conquistato sul circuito Gilles Villeneuve in occasione del Gran Premio del Canada, oltre a pochi altri piazzamenti di poco conto. Il giovane debuttante Belmondo non è invece in grado di superare le prequalifiche per ben sei volte nelle prime nove gare stagionali e, dopo il Gran Premio d'Ungheria di metà agosto, viene rimpiazzato dall'Italiano Emanuele Naspetti, sostenuto economicamente dallo sponsor Uliveto che porta liquidità nelle casse ormai vuote del team inglese. Lo stesso trattamento viene riservato anche al valido Wendlinger che nelle ultime due gare del campionato deve lasciare il sedile al “pagante” pilota olandese Jan Lammers.
MARCH CG911B, Emanuele Naspetti
Spa-Francorchamps, GP del Belgio 1992
I 3 punti conquistati in Canada permettono quantomeno alla scuderia di Bicester di ottenere un piazzamento nel Campionato Costruttori, che gli consentirà un piccolo introito per la stagione '93. Prima dell'inizio della nuova stagione infatti la scuderia March annuncia la propria intenzione a partecipare al nuovo campionato, iscrivendo nuovamente la CG911 siglata “C” come monoposto, affidata al debuttante Jean-Marc Gounon e a Jan Lammers. La FIA inserisce regolarmente la squadra nella lista degli iscritti ma nel fine settimana del 14 marzo 1993, quando comincia la stagione con il Gran Premio del Sud Africa, la March non trova i fondi necessari per la trasferta e per continuare il proprio impegno nella massima serie, chiudendo definitivamente i battenti.
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