La deludente F92A del 1992, monoposto con un design rivoluzionario ma poco prestazionale e soprattutto difficile da guidare, lascia pesanti strascichi nella Scuderia di Maranello che in vista della nuova stagione effettua l'ennesima rivoluzione interna, con l'intento di recuperare velocemente il gap con le migliori monoposto dello schieramento. A questo scopo durante la stagione 1992 il presidente della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo, avvia contatti con il tecnico inglese John Barnard, già progettista per il team italiano nel biennio '89-'90 con le sue monoposto della serie 640, offrendogli un contratto a lungo termine con lo scopo di risollevare le sorti della scuderia del Cavallino. Conoscendo le esigenze di Barnard e per favorire il suo lavoro, viene anche creata una struttura apposita chiamata “Ferrari Design and Development” con sede in Inghilterra. Il programma di lavoro prevede la realizzazione in contemporanea di due modelli, con la F93A, che deriva dalla precedente F92A anche se con un'aerodinamica più tradizionale e già dotata dei moderni aiuti elettronici, da utilizzare ad inizio stagione '93 e la più avanzata e completamente nuova 645, progettata con la massima integrazione possibile dell'elettronica, da far debuttare a stagione in corso e sviluppare ulteriormente in previsione del 1994.
FERRARI F93A, Jean Alesi
Montecarlo, GP di Monaco 1993
La struttura capeggiata da John Barnard viene orientata a tempo pieno per la progettazione e sviluppo del modello definitivo 645, fornendo contemporaneamente semplici consulenze ai tecnici Harvey Postlethwaite, George Rayton e Claudio Lombardi che lavorano a Maranello sul progetto originale di Migeot e sono impegnati sullo sviluppo del progetto F93A. La nuova monoposto risulta complessivamente più veloce della F92A dalla quale deriva, ma ancora una volta non sufficientemente affidabile e competitiva per poter puntare alla vittoria. Analogamente alle altre squadre di vertice anche la Ferrari utilizza una vasta gamma di dispositivi elettronici ma per non ripetere gli errori commessi con le linee estreme ed avveniristiche della vettura del '92, la F93A adotta soluzioni tecnico-stilistiche nel complesso più convenzionali.
FERRARI F93A, Gerhard Berger
Montecarlo, GP di Monaco 1993
La sezione anteriore del musetto ricorda quella della F92A, mentre le fiancate e il posteriore vengono completamente rivisti, con l'abbandono della soluzione del doppio fondo e delle prese d'aria delle pance laterali ovali e staccate dal corpo vettura, oltre che la riduzione delle carreggiate anteriori e posteriori come da regolamento. Il motore è sempre il V12 a 65° ma dal gran premio di Germania esordisce la nuova versione 041 con le molle pneumatiche per le valvole, che permettono di aumentare il regime di rotazione e quindi la potenza che raggiunge ora i 745 cv a 15.000 giri/min. Sullo 041 vengono ora utilizzate due valvole di aspirazione con dimensioni più grandi invece delle tre che erano necessarie con le molle tradizionali, mentre il cambio è ancora il semiautomatico a sei rapporti più retromarcia, già utilizzato nel '92, montato ancora in posizione trasversale.
FERRARI F93A, Jean Alesi
Interlagos, GP del Brasile 1993
Per quanto riguarda i piloti viene ingaggiato l'austriaco Gerhard Berger, che ritorna a Maranello dopo aver passato tre stagioni in McLaren al fianco di Senna, e viene confermato il francese Jean Alesi. Durante i test invernali la vettura si dimostra alquanto lenta, ottenendo tempi di molto superiori rispetto alle monoposto delle squadre di punta. Le prime gare stagionali sono avare di risultati e costellate da vari ritiri, causati per lo più da guasti alle sospensioni attive. Dal mese di luglio '93, per ridare competitività al proprio reparto corse, la Ferrari assume come nuovo team manager il francese Jean Todt, in arrivo dalla Peugeot dove ha ottenuto successi importanti prima nel Mondiale Rally e successivamente nel Mondiale Endurance. Sempre da metà stagione però la FIA preannuncia il cambio dei regolamenti della Formula 1 dal 1994 con forti limitazioni all'utilizzo dell'elettronica sulle nuove monoposto, obbligando di conseguenza la Ferrari ad abbandonare il progetto della futura 645, in fase di avanzata progettazione presso la struttura inglese di Barnard. A Maranello sono così costretti ad utilizzare la F93A per tutto il resto della stagione concludendo così il mondiale con risultati molto scarsi e solo leggermente migliori rispetti al '92.
FERRARI F93A, Jean Alesi
Catalunya-Barcelona, GP di Spagna 1993
Alesi con 1 secondo posto, 1 terzo e due piazzamenti a punti ottiene 16 punti e il sesto posto in classifica piloti, mentre Berger si classifica ottavo con 12 punti ottenendo un podio basso e altri piazzamenti di poco conto. Nella classifica costruttori la Ferrari conquista il 4° posto con soli 28 punti, ultima tra le vetture dotate di aiuti elettronici, ma per il terzo anno consecutivo la Scuderia di Maranello rimane a secco di vittorie e pole position.
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